Omero by Sconosciuto

Omero by Sconosciuto

autore:Sconosciuto [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hoepli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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La tragedia di Ettore

Strutturalmente, la morte di ettore diventa il simbolo della caduta di Troia, ma l’Iliade non ci permette di vederla soltanto da quella prospettiva generale; il poema esplora il modo in cui lo stesso ettore arriva a capire che sta per morire. Achille deve scegliere fra la gloria e una lunga vita e Patroclo muore all’improvviso, senza nemmeno rendersi conto di chi l’ha colpito per primo. È solo attraverso la figura di ettore che ci viene mostrato nel dettaglio che cosa significa avvicinarsi alla morte. Non è una coincidenza: proprio come in una tragedia greca, dove il pubblico ha bisogno di una certa distanza critica per potersi confrontare con le proprie peggiori paure, anche l’Iliade ci fa sperimentare l’approssimarsi della morte concentrandosi su un troiano, piuttosto che su uno degli Achei. Ci sono anche altri aspetti per cui la storia di ettore somiglia a una tragedia. È un personaggio notevole, ma ha dei difetti, tra cui un profondo senso di vergogna. merita compassione, eppure gli dèi lo abbandonano. ma soprattutto, il poeta ci permette di accedere come non mai ai suoi pensieri, mettendo in contrapposizione le sue speranze e quello che già sappiamo gli accadrà.

Dal punto di vista del pubblico omerico, non c’è mai alcun dubbio che Troia cadrà, che ettore verrà ucciso, che Achille stesso morirà poco dopo. La divina ispirazione del poeta – la sua capacità di conoscere il passato, il presente e il futuro – opera insieme alla conoscenza, da parte del pubblico, della tradizione poetica cui l’Iliade appartiene. Anche se quella tradizione è fluida e i suoi contorni sono malleabili, determinati fatti basilari non sono mai messi in discussione. Dal punto di vista dei personaggi della storia, però, la situazione è diversa. Possono prevedere la caduta della città e temere la propria morte imminente, ma il loro futuro non è del tutto stabilito: perfino Achille a tratti si illude, per esempio quando afferma che può ancora scegliere di vivere fino a tarda età.1

La distanza fra ciò che sappiamo – che lo si chiami fato oppure tradizione epica – e le speranze e i timori dei personaggi viene espressa con particolare intensità alla fine del poema, quando ettore e Achille si affrontano in duello. Fino al momento estremo, ettore si aggrappa all’improbabile speranza di poter uccidere Achille: è questa condizione mentale che gli dà la forza di smettere di fuggire e di fermarsi a combattere contro il più valoroso degli Achei. Per ettore, quindi, il futuro rimane almeno marginalmente aperto, fino al momento in cui Achille gli infila l’asta nell’unico punto lasciato scoperto dalla corazza, “dove le clavicole dividono le spalle dalla gola e dal collo, e là è rapidissimo uccider la vita”.2 Solo allora ettore vede con chiarezza profetica quello che sta per succedere e dice al suo avversario che anche lui presto verrà ucciso, da Paride e da Apollo. Fonti successive ci forniscono i particolari: Achille verrà colto da una freccia scoccata da Paride e guidata da Apollo nel suo unico punto vulnerabile: il tallone (fig.



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