One Way: Fire (Italian Edition) by Celino Nora

autore:Celino, Nora [Celino, Nora]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-11-30T16:00:00+00:00

6.

Faccia a faccia

«E t voilà », esclamò Francois per rompere il silenzio persistente che faceva fischiare le orecchie a Joey. «Les jeux sont faits! ».

Batté le mani dalle lunghe dita affusolate due volte, come un bambino contento, e scoccò un sorriso falso a tutti i presenti. Soffermò lo sguardo su Joey più a lungo che su altri. La squadrò da capo a piedi con curiosità, arricciando il naso.

Joey, immobile e incredula dietro il bancone, sentiva i muscoli di marmo, le ossa pietrificate. La presenza di Colin alle sue spalle le rendeva tutto difficile, lo sentiva dietro di sé come se fili di piombo l’avessero tenuta legata a lui.

Il suo primo istinto era stato quello di voltarsi subito verso il fratello, verificare che fosse Colin, capire che nulla tra loro era cambiato, sentire lo stesso vuoto d’aria nello stomaco che provava tutte le volte che lui la sorprendeva, o la faceva ridere. Tutte le volte che lui c’era e basta.

Ma qualcosa l’aveva frenata dal farlo, qualcosa tipo un mucchio di Creatori di fronte a lei.

La fissavano fieri e soddisfatti come non lo erano stati mai. Sembravano saziare i loro sguardi solo guardandola. Francois aveva gli occhi sgranati per la contentezza, mentre Joey nemmeno si rendeva conto di quanti nemici avesse davanti. Era impallidita.

Studiò l’ambiente, seppur con un’attenzione che lasciava a desiderare. Sembrava una specie di cantina dalla pianta quadrata e dal soffitto molto alto, solo che al posto delle botti piene di vino, lungo le pareti non c’era niente, se non tavolini esili e tondi affiancati da sgabelli altrettanto instabili. I muri, scuri come il pavimento e privi di finestre, erano ruvidi e freddi, quasi come se fossero stati tirati fuori da una roccia, e mantenevano la temperatura intorno ai quindici gradi centigradi, in un mix tra frescura e aria pesante da combattimento, impregnata dell’odore metallico del sangue e di quello acido del sudore.

Il fatto che non ci fossero finestre non aiutava per niente, l’aria era la stessa, sempre più irrespirabile, soffocante. La luce biancastra rendeva tutto molto più spoglio di quanto non fosse in realtà: metteva in risalto la mancanza di mobili e tutte le macchie di sangue sparse sui muri.

C’erano zone d’ombra sinistre e potenzialmente piene di minacce, per quanto ne sapeva Joey. La stanza era troppo ampia perché lei potesse stare in guardia su ogni lato. D’altra parte, si disse ancora, quello non era un vero pub, non si doveva curare l’illuminazione o l’arredamento, né la sicurezza. Ecco spiegato perché ci fosse solo un lungo bancone in metallo, verso il fondo della stanza, ricoperto da bottiglie vuote e bicchieri scheggiati, mentre al centro si era creato come un spiazzo, una grande zona vuota. E lei era lì, barricata dietro quel bancone, con Colin alle spalle e tutti gli altri di fronte.

Joey fece poi un rapido conto dei Creatori prima di tornare a rivolgere ogni suo pensiero all’unica persona che, stando ai suoi calcoli, non aveva di fronte.

Francois e il tedesco erano a destra, sorridenti – in modi diversi

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