Opere by Ambrogio

Opere by Ambrogio

autore:Ambrogio
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


LE VERGINI

LIBRO I1

1, 1. Se, come ha detto la Verità divina2, dobbiamo render conto di ogni parola inutile, che avremo pronunziato, o se ciascun servo del Signore3 ne provocherà la grave irritazione, al suo ritorno, se invece di mettere in banca i talenti della grazia celeste, a lui affidati, li avrà nascosti nel proprio terreno come uno speculatore poco arrischiato, o come un tirchio possessore, io pure ho motivo di temere che mi siano richiesti gli interessi4 anche della mia voce; infatti, sebbene il mio ingegno sia scarso, ho l’enorme responsabilità di mettere a frutto nell’anima del mio popolo la parola di Dio, che mi è stata affidata: tanto più che il Signore a me richiede che mi sforzi, non che il mio sforzo abbia buon esito. Per queste ragioni ho pensato di mettermi a scrivere qualche piccola cosa, dal momento che è ben più grande il pericolo che corre la mia voce di aver soggezione, quando è ascoltata, che non quando è letta. Un libro, infatti, non diventa rosso di vergogna5.

2. Pertanto, non certo confidando nelle mie capacità, ma stimolato dagli esempi che mi dà la misericordia divina, oso mettermi a elaborare questo discorso: in realtà anche un’asina parlò, perché così volle Dio6. E se un angelo mi assiste, sebbene io sia ancora tra le difficoltà di questo mondo, scioglierò anch’io le labbra che a lungo hanno taciuto; e Colui che in quell’asina eliminò gli ostacoli della natura, saprà eliminare quelli della mia poca esperienza. Nell’arca dell’antica alleanza fiorì la verga del sacerdote7: ora, è facile a Dio far sì che, nella santa Chiesa, germogli un fiore perfino dalle mie nodosità. E perché dubitare che il Signore parli attraverso gli uomini, se ha parlato tra le spine?8 Dio non ha disdegnato nemmeno un roveto. O se Egli illuminasse anche i miei aculei! Forse ci saranno di quelli, i quali stupiranno che anche fra le mie spine brilli qualche fulgore; e ci saranno di quelli, a cui le mie punture non faranno male; ci saranno di quelli ai quali la mia voce, udita fra il roveto, scioglierà i calzari dai piedi9, affinché il passo dell’anima sia sciolto da ogni impaccio del corpo.

3. Ma solo i santi possono far questo. O se Gesù guardasse un pochino anche verso di me, che ancora giaccio sotto la pianta infruttuosa del fico, di cui Egli ha parlato!10 Anche il mio albero darebbe frutto dopo tre anni! Ma donde viene ai peccatori tanta fiducia? O se almeno l’evangelico cultore della vigna del Signore, che forse ha già ricevuto l’ordine di tagliare il mio fico, lo lasciasse anche per quest’anno, per zappargli ancora attorno e buttargli un cesto di concime, caso mai non sollevi dalla polvere l’indigente, e rialzi il povero dal letamaio!11 Beati coloro che legano le loro cavalcature sotto la vite e sotto l’olivo12, consacrando il corso delle loro fatiche alla pace e alla gioia: a me invece ancora dà ombra il fico, cioè l’attrattiva pruriginosa delle delizie mondane: e quest’albero è troppo basso



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