Pagine Sparse by Edmondo de Amicis

Pagine Sparse by Edmondo de Amicis

autore:Edmondo de Amicis [Amicis, Edmondo de]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Independently Published
pubblicato: 2018-10-14T22:00:00+00:00


cambio delle voci

Fra gente e gente, come l'ombra al corpo,

Tien dietro al cambio delle cose umane

disse:

Nè straniero vocabolo corrompe

L'intrinseca virtù d'una favella

Quando lo stile riman paesano.

Ammessa questa massima, ci sarebbe da divertirsi a raccogliere tutte le espressioni e i vocaboli ricercati e ridicoli che usarono gli scrittori troppo teneri della purità per scansare le frasi e le parole nuove. Per esempio il Tommaseo esprime l'idea della giustezza, o come si dice militarmente, della precisione del tiro delle artiglierie, dicendo che i cannoni con dottamente computato émpito mandano la strage nelle mura merlate. L'Ugolini suggerisce di dire viene da ornarsi, sta ad ornarsi, vado ad ornarmi, invece di viene dalla toeletta, sta alla toeletta, va a far toeletta. Ma, signor Ugolini, io gli vorrei dire se avessi l'onore di conoscerlo, mi può ella giurare che se una signora di sua conoscenza dicesse a lei: — m'aspetti un momento, vado ad ornarmi, — ella non dovrebbe fare un leggiero sforzo per trattenersi dal ridere? — Così un dotto, ma troppo tenace purista, voleva che in scritti destinati principalmente ai soldati, io scrivessi drappello invece di plotone, berretto invece di cheppì, fiaschetta invece di borraccia. Ma se non posso — io badavo a rispondergli; — perchè il plotone non è un drappello, il berretto non è un cheppì, la borraccia non è una fiaschetta; — e se adopero una parola per l'altra, non mi capiscono più. — Non importa, — avrebbe voluto rispondermi; ma non osava, e non volendo d'altra parte rendersi complice dei miei barbarismi, si stringeva nelle spalle e mi lasciava nelle peste.

O Dio buono! Altro è dire in un vocabolario, in un trattato, in un elenco di modi errati, questa parola non va e questa frase è barbara; altro è dover esprimere quella tal cosa in una commedia, in una novella, in un qualunque scritto destinato al pubblico, dove una perifrasi sciupa una bella idea, un'espressione non immediatamente compresa manda a male un dialogo, una parola affettata o vaga o equivoca guasta tutta una descrizione. Per dare degli esempi di difficoltà superate, si citano le prose di questo o di quello, che trattano di storia, di letteratura, di morale, e si dice: — Trovateci una parola o un modo impuro, se potete. — Non ci si trova, lo so benissimo. Ma vorrei che questo e quello scrittore avessero raccontato un viaggio in strada ferrata, descritto un salotto alla moda, riferita una conversazione di signore, rappresentato un accampamento di soldati, e scritto tutto questo con spontaneità, grazia ed efficacia, senza farsi cogliere in fallo dai puristi: allora sì che mi rimetterei e mi darei del bue. Ma dove sono i modelli di questo genere di scritti? Andiamo, via; allarghiamo un po' la manica e facciamo a compatirci.



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