Pancreas by Giobbe Covatta

Pancreas by Giobbe Covatta

autore:Giobbe Covatta [Covatta, Giobbe]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:56:07+00:00


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19 FEBBRAIO

SANTA GIUSI DA CITOFONO

Protettrice delle massaggiatrici

Viene ricordata di solito per le sue opere di bene, insieme a San Bolognese Procace e Santa Istitutrice Austriaca.

Fu fat a santa perché ridusse le sue tariffe da 60.000 lire a 40.000 per favorire anche i poveri.

Proverbio del giorno

Il lupo perde il pelo e diventa calvo.

49

Da due giorni Garrone aveva l’influenza e la scuola sembrava vuota senza di lui.

Garrone era un bambino buono e quando non c’era se ne sentiva la mancanza.

Furono due giorni lunghi come la fila al casello di Melegnano il primo agosto. Penso di volergli proprio bene. A Garrone, non al casello di Melegnano.

II padre di Garrone era un ferroviere. Tutti i Garrone per tradizione sono macchinisti; sua madre era una Singer, perciò Garrone arrivava sempre tardi a scuola, non perché la madre fosse una Singer, ma perché lo accompagnava il padre col treno. La stazione più vicina si trovava a 23 km da scuola, lui in realtà abitava a quattro isolati dall’istituto ma col tempo che ci metteva ad andare col padre alla ferrovia, mettere in moto il treno, arrivare alla stazione e farsi i 23 km a piedi, è chiaro che arrivava tardi.

Garrone era fortissimo: alzava un banco con una mano e quando c’erano le offerte speciali 3 con 2.

Non rideva quasi mai, sembrava Occhetto; ma aveva un cuore grande così, sembrava Occhetto; se qualcuno maltrattava qualche suo compagno cominciava a menar pugni sul banco, urlava, sbatteva i piedi per terra, diventava nervosissimo, sembrava Occhetto; ma poi si calmava e cominciava a brontolare, ho scoperto in seguito che soffriva di aerofagia; sembrava Occhetto.

Be’, un giorno, noi ragazzi fuori dalla scuola ci met temmo a tirare palle di neve, con quella neve acquosa, pesante, come una regia di Ronconi. Una signora disse: « Smettetela monelli ». Furono le ultime parole che pronunciò prima di svenire, colpita a un occhio. Garrone, nella sua grande bontà, sentenziò: « Anche l’oc chio vuole la sua parte ». Come la donna si riprese, iniziò a gridare dal dolore.

« Sentite come urla, bisogna fare qualcosa! » dicemmo noi monelli.

Allora Garrone, nella sua grande bontà, prese il cric di una 128 parcheggiata poco distante e lo chiavò forte sulla bocca della donna che subito smise di gridare e cominciò a mugolare. Imparammo una cosa importante: occhio non vede, cuore non duole!

Bene, erano già due giorni che Garrone aveva l’in fluenza, ma la vita a scuola continuava e il maestro quel giorno ci fece la lezione di storia.

50

LA PICCOLA VENDETTA LOMBARDA

Appena finita la battaglia di Solferino, Custoza, Curtatone, Altobelli, Antognoni, Bettega, un drappello di soldati marciava contro il nemico. Giunti alla periferia di Milano si imbatterono in una casetta, stabile medio signorile, libero subito, da ristrutturare, due vani, cucina abitabile, tel. ag. Mazzini, Piazza Risorgimento, 02/63497521. Appeso alla finestra il tricolore giallo, fuxia, pervinca,1 davanti alla casa un ragazzo.

Il Capitano, che era un uomo tutto d’un pezzo, infat ti lo mettevano sul cavallo con la gru, chiese al ragazzo: « Perché non sei emigrato con la tua



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