Panegirici Latini by AA. VV

Panegirici Latini by AA. VV

autore:AA. VV. [VV., AA.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Utet
pubblicato: 2012-12-31T23:00:00+00:00


1. Il discorso è stato tenuto m occasione dei Quinquennali della proclamazione di Costantino ad Augusto (31 marzo 307, data in cui si era anche celebrato il matrimonio tra Costantino e Fausta, figlia ci Massimiano). L’autore vuole ringraziare l’imperatore per i benefici concessi alla sua città, Augustodunum (Autun), capitale degli Edui, che aveva preso (non si sa bene quando) il nome di Flavia, in omaggio a Costantino, che, volendo inaugurare una dinastia diversa da quella di Massimiano caduto in disgrazia, si era rifatto a Claudio il Gotico, il cui fratello, Crispe», si vantava di essere un discendente della prima casa Flavia: Costantino si era perciò chiamato C. Flavio Valerio Costantino Augusto.

2. Con i benefici concessi è come se Costantino avesse fondata di nuovo la città.

3. L’ignoto panegirista è certamente di Autun e, come Eumenio (l’autore del discorso pro instaurandis scholis), è professore di eloquenza e membro del senato della città: è tutto quello che su di lui si può ricavare dall’orazione.

4. Cioè ad Autun. Avrebbe potuto fare lì il suo discorso di ringraziamento, ma c’era poca gente: questa, a Treviri, dove sono convenute delegazioni delle città della Gallia per i Quinquennali dell’imperatore, è l’occasione opportuna.

5. Treviri era la residenza abituale di Costantino, anche per la vicinanza alla frontiera del Reno.

6. Circa il «titolo», per gli Edui, di «fratelli del popolo romano», vd. CESARE, Bell. Gall. I, 33, 2 e TACITO, Ann. XI, 25, 1; vd. Paneg. V, 4, 1 e nota 5.

7. Su questa discendenza da Claudio II il Gotico vd. nota 1; vd. anche Paneg. VII, 2, 2 e nota 4.

8. Costanzo Cloro.

9. Sagunto, città della Spagna al di là dell’Ebro, alleata dei Romani, fu assediata daAnnibale e costituì il casus belli della seconda guerra punica (218 a. C).

10. Per Marsiglia vd. Paneg. VII, 19, 1 e nota 62.

11. Abitanti di Messina, che per il loro valore militare si chiamavano figli di Marte, come i Romani, secondo il mito, traevano origine da Marte, padre di Romolo.

12. Tramite Enea, è appena il caso di ricordarlo.

13. Nel 62 a. C Arverni e Sequani chiesero l’intervento dei Germani di Ariovisto contro gli Edui.

14. Diviziaco venne a Roma nel 60 a. C. per chiedere l’aiuto di Roma ‘CESARE, Bell. Gall. VI, 12, 5).

15. Notevole questo sentimento di «romanità» nel princeps e nell’intero pcpolo degli Edui.

16. Claudio non potè, però, intervenire. Il suo regno, lo ricordiamo, durò appena due anni (268-270) ed egli fu impegnato soprattutto contro i Goti. Questo cenno a Claudio permette di calcolare l’età del panegirista che dice di sé pueri vidimus: quegli avvenimenti li ha visti da ragazzo; deve essere nato intorno al 260.

17. Si tratta della rebellio Bagaudica del 269 d. C: vd. anche Paneg. V, 4, 1-2 (e Introduzione, p. 20).

18. Dopo la caduta di Autun, l’imperatore Aureliano sconfisse il re ribelle Tetrico che gli consegnò il suo esercito (273). I Campi Catalauni si trovavano presso la Marna, oggi nelle vicinanze di Châlonssur-Marne.

19. Popoli della Gallia belgica.

20. Popolo della Gallia celtica, presso la Senna, nella regione di Champagne, di cuiprincipale città è oggi Troyes: si tratta di regione molto fertile.



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