Paula by Isabel Allende

Paula by Isabel Allende

autore:Isabel Allende [Allende, Isabel]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:03:42+00:00


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Agli inizi del 1973 il Cile sembrava un paese in guerra, l’odio cresciuto nell’ombra giorno dopo giorno si era scatenato in scioperi, sabotaggi e atti di terrorismo di cui si accusavano reciprocamente gli estremisti di sinistra e di destra. Gruppi di Unità Popolare occupavano terreni privati per costruirci villaggi, fabbriche per nazionalizzarle e banche per metterle sotto controllo, creando un tale clima di insicurezza che l’opposizione al governo non dovette darsi troppo da fare per seminare il panico. I nemici di Allende perfezionarono i loro metodi di aggravare i problemi economici fino a trasformarli in una scienza, circolavano voci che spaventavano la gente inducendola a ritirare i risparmi dalle banche, i raccolti venivano bruciati e il bestiame ucciso, si facevano sparire dal mercato articoli fondamentali, dalle gomme dei camion ai più minuscoli pezzi dei sofisticati apparati elettronici. Privi di aghi e di cotone, gli ospedali erano paralizzati, senza i pezzi di ricambio per i macchinari le fabbriche smettevano di produrre. Bastava eliminare un solo pezzo e si fermava un’intera industria; così migliaia di operai rimasero senza lavoro. In risposta i lavoratori si organizzavano in comitati, cacciavano i capi, prendevano in mano la direzione della fabbrica e si accampavano vicino agli ingressi, vigilando giorno e notte affinché i padroni non rovinassero le loro stesse imprese. Anche gli impiegati di banca e i funzionari della pubblica amministrazione montavano la guardia, per evitare che i loro colleghi del partito avversario confondessero le carte negli archivi, facessero sparire documenti e collocassero bombe nei bagni. Si perdevano ore preziose in interminabili riunioni in cui si pretendeva di prendere decisioni collettive, ma tutti si disputavano la parola per esporre il loro punto di vista su cose insignificanti, e raramente si raggiungeva un accordo; quello che normalmente il capo decideva in cinque minuti costava agli impiegati una settimana di discussioni bizantine e di votazioni democratiche. Su scala più ampia, la stessa cosa avveniva nel governo. I partiti di Unità Popolare si dividevano il potere proporzionalmente, e le decisioni passavano attraverso tanti filtri che quando finalmente si approvava qualcosa non somigliava neppure lontanamente al progetto originale. Allende non aveva la maggioranza al Congresso e i suoi progetti si infrangevano contro il muro inflessibile dell’opposizione. Il caos aumentò, si viveva in un clima di precarietà e di violenza latente, il pesante meccanismo dello Stato era inceppato. Di notte Santiago aveva l’aspetto di una città devastata da un cataclisma, le strade rimanevano buie e quasi vuote perché pochi si azzardavano a circolare a piedi, i trasporti pubblici funzionavano a metà per gli scioperi e la benzina era razionata. In centro ardevano i falò dei compagni, come si chiamavano i sostenitori del governo, che durante la notte custodivano edifici e strade. Brigate di giovani comunisti dipingevano murales di propaganda sulle pareti, e gruppi di estrema destra circolavano su auto dai vetri oscurati sparando alla cieca. Nelle campagne, dove era stata applicata la riforma agraria, i padroni progettavano la rivincita provvedendosi di armi che introducevano di contrabbando attraverso la lunga frontiera della cordigliera andina.



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