Per rinascere by Valeria Vedovatti

Per rinascere by Valeria Vedovatti

autore:Valeria Vedovatti [Vedovatti, Valeria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2021-05-26T12:00:00+00:00


Per quanto tu possa amare un’altra persona, al primo posto devi sempre esserci tu.

23

Abiti bruciati

Il salone è sempre vuoto, Aldo non è ancora tornato, ma probabilmente è passato di qui e ha alimentato il fuoco, perché ora brucia ancora più forte.

Valeria si accuccia vicino al camino e offre i palmi delle mani al braciere, vedo il riflesso della fiamma ondeggiare sulle sue iridi castane. Poi i suoi occhi si strizzano, e la bocca si socchiude.

«Che succede?!»

Arretra, lentamente, appoggiando la schiena al divano. Indica il fuoco senza dire una parola. Mi avvicino al camino buttandomi i capelli dietro alle spalle, per evitare di bruciarli. Mi accuccio anch’io, non capisco. Aldo ha alimentato il fuoco con legna e brandelli di tessuto.

«È il vestito di una donna, sta bruciando il vestito di qualcuno…» sussurra Valeria terrorizzata, e questa volta sono io a calmarla. «Magari è solo un vecchio straccio ricamato, non lo sappiamo…»

Ma Valeria scuote la testa, io torno a ispezionare il fuoco risparmiato dalle fiamme, c’è quello che sembra un colletto di pizzo di un abito femminile. Di certo non uno straccio.

«Non abita nessuna donna in questa casa, dove li avrà presi questi vestiti?!»

Mi trovo nella situazione opposta, devo calmare Valeria, e non essendoci abituata tentenno: «Ripeto, magari sono stracci, oppure…». Non so bene cosa dire, non so nemmeno perché improvvisamente mi senta più sicura; forse è stata la liberazione dai miei fantasmi del passato.

«Gioia, ti dico che questa cosa è strana, dobbiamo stare attente.»

Sembra di sentir parlare me poco fa.

«Sì, è strana.»

«Tu hai qualcosa che possiamo usare come arma?»

Ci penso su. «Nello zaino ho una biro, ho visto in un film thriller che se usata con forza può essere utile alla difesa personale.»

«Una biro?» Valeria si guarda attorno, i suoi occhi sezionano a scatti la stanza.

«L’attizzatoio di ferro per il fuoco del camino! Dov’è?»

L’avevamo utilizzato prima per smuovere le fiamme, era appoggiato vicino al muro, ma adesso non c’è più.

«Era qui…»

Valeria si porta le mani alla gola, come se qualcuno avesse tentato di soffocarla. «L’ha preso lui, ci farà a pezzi!» dice, prima di accasciarsi ansimante sul divano.

«Vale, calmati.»

Ma Valeria di scatto si alza in piedi e batte contro il vetro della finestra chiusa.

«Che fai?!»

«Lo sto chiamando, no? Così ci spiega come mai è sparito il…»

Restiamo in silenzio in ascolto della tormenta. Poco dopo la porta d’ingresso si apre. «Avevate bisogno?» Aldo ha il volto rosso tagliato dal freddo.

«Dov’è l’attizzatoio?»

L’uomo ci guarda confuso, poi si illumina. «L’ho preso per issare un tronco di un albero, la tormenta là fuori sta facendo dei brutti scherzi. Avete fame? Vi preparo un piatto di pasta in brodo.»

Ci passa davanti, si toglie le scarpe infangate e va in cucina, lo sentiamo trafficare con le pentole e i piatti. Valeria sembra essersi calmata.

«Pensi che dovremmo chiedergli del vestito che abbiamo trovato nel fuoco?»

Lei fa una smorfia. «Se davvero ha fatto delle cose tremende immagino che mentirà.»

«Hai ragione, però possiamo almeno chiedergli se qui ci vive una donna…»

Lei ci pensa su. «Non credi che così si insospettirebbe?»

Sospiro.



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