Perché disturbarsi a votare? by Adam Przeworski

autore:Adam Przeworski
La lingua: ita
Format: epub
editore: Egea
pubblicato: 2019-06-10T16:00:00+00:00

Grossman e Helpman concludono affermando che «nel complesso, i contributi allontanano le politiche dall’interesse pubblico sia influenzando le posizioni dei partiti sia, forse, i pronostici elettorali»11.

Comunque, alla fine, queste complessità analitiche non alterano il fatto fondamentale: sia che i gruppi di interesse cerchino di fare eleggere i governi che preferiscono sia che vogliano assicurarsi i favori dei governi futuri anche se non sono di loro gradimento, i fondi privati affluiscono nelle casse dei partiti o dei politici. Anche se per gli incumbent – che già possono contare su un supporto molto alto – l’impatto delle spese per le campagne elettorali sui voti è inferiore rispetto agli sfidanti, i primi ne ottengono di più, perché hanno più probabilità di vincere, oppure perché sono già in pugno a lobby private che li vogliono ancora al potere. La regolamentazione dei finanziamenti politici ha il suo peso: negli Stati Uniti l’eliminazione dei limiti statali alle spese elettorali ha determinato un incremento delle percentuali dei voti repubblicani e l’elezione dei candidati più conservatori12. Esistono importanti differenze a livello nazionale nella concessione di contributi privati, così come nelle disposizioni in materia di trasparenza, e pare che abbiano qualche effetto13. Comunque, con ogni probabilità, il denaro non è mai assente dalle elezioni, potendo contare su così tante modalità opache di infiltrarsi nella politica: una minaccia di finanziare l’ingresso nell’arena politica di un oppositore potrebbe essere sufficiente per influenzare gli incumbent, anche se poi non viene effettivamente sborsato neanche un centesimo.

La frode elettorale

La frode è un insuccesso. È l’extrema ratio, cui si ricorre quando fallisce tutto il resto. La frode è diversa dalla manipolazione. Questa consiste nell’introduzione di regole che influenzano la probabilità di rielezione dei governanti attuali; la frode è invece una violazione di norme formali vigenti, a prescindere da quanto queste possano essere faziose. Penetrare nella sede del partito di opposizione per appropriarsi di dati riservati, come è accaduto nel caso Watergate, costituisce frode perché è una violazione di un divieto generale di furto. Comprare voti costituisce frode se è proibito da regole specifiche, così come lo è conteggiare i voti di persone già passate a miglior vita. La tecnologia della frode può essere estremamente varia ma, in quasi tutte le sue forme, ha luogo in segreto. Gli incumbent possono anche stabilire delle regole inique, ma non vogliono essere visti mentre le violano.

D’altra parte, la linea di confine tra la frode e la manipolazione è piuttosto sfuggente. Comprare singoli voti pagando in contanti costituisce frode, mentre non lo è necessariamente gonfiare l’andamento dell’economia alla vigilia di una votazione. Alle elezioni presidenziali messicane del 2006, il candidato sconfitto ha denunciato a gran voce di essere stato defraudato. Le sue rimostranze erano per lo più infondate, ma una di esse dimostra quanto è labile quel confine: secondo la Costituzione messicana, al presidente in carica è proibito fare campagna elettorale per il suo successore e il presidente Fox aveva ripetutamente violato questo divieto.

La frode non è un’operazione semplice, perché deve essere preparata in anticipo. Come rileva Posada-Carbó:

La frode elettorale

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