Percy Jackson e Gli Dei Dell'Olimpo: Il Ladro Di Fulmini by Rick Riordan

Percy Jackson e Gli Dei Dell'Olimpo: Il Ladro Di Fulmini by Rick Riordan

autore:Rick Riordan
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 978-88-04-59628-8
editore: Mondadori
pubblicato: 2010-01-01T05:00:00+00:00


TREDICI - Mi getto tra le braccia della morte

Trascorremmo due giorni sul treno per l'Ovest, valicando colline, attraversando fiumi, superando ambrate distese di grano.

Non subimmo attacchi, ma non riuscivo a rilassarmi. Avevo la sensazione che fossimo in vetrina, osservati dall'alto e forse dal basso, e che qualcosa stesse aspettando solo l'occasione giusta.

Cercavo di non dare troppo nell'occhio, perché il mio nome e la mia fotografia erano spiattellati sulla prima pagina di diversi giornali della East Coast. Sul "Trenton Register-News" c'era la foto che un turista aveva scattato mentre scendevo dall'autobus. Avevo un'espressione folle negli occhi. La spada era una macchia sfocata e metallica fra le mie mani.

Poteva passare per una mazza da baseball o un bastone da lacrosse.

La didascalia diceva: Il dodicenne Percy Jackson, ricercato per la scomparsa della madre a Long Island due settimane fa, si allontana dall' autobus a bordo del quale ha molestato alcune anziane passeggere.

L' autobus è esploso ai margini di una strada del New Jersey poco dopo la fuga di Jackson dalla scena. In base alle testimonianze oculari, la polizia ritiene che il ragazzo possa viaggiare in compagnia di due complici adolescenti. Il patrigno, Gabe Ugliano, ha offerto una ricompensa in contanti per qualunque informazione utile alla sua cattura.

- Non ti preoccupare - mi disse Annabeth. - La polizia mortale non ci troverà mai. - Ma non sembrava molto convinta.

Il resto del tempo lo passai a fare avanti e indietro nel corridoio, perché proprio non ce la facevo a starmene seduto tranquillo, o a guardare fuori dal finestrino.

Una volta intravidi una famiglia di centauri che galoppava in un campo di frumento, con gli archi armati, a caccia del pranzo. Il puledro era grande come un bambino di seconda elementare in sella a un pony, e quando si accorse che lo guardavo mi salutò con la mano. Mi voltai, ma nessuno degli altri passeggeri ci aveva fatto caso. Gli adulti avevano tutti la faccia nascosta dai portatili o dalle riviste.

Un'altra volta, verso sera, vidi qualcosa di grosso che si muoveva nel bosco. Avrei giurato che si trattasse di un leone, solo che i leoni non vivono allo stato selvatico in America, e quella creatura era grossa quanto un suv. La sua pelliccia scintillava d'oro nella luce della sera. Poi svanì con un balzo in mezzo agli alberi.

I soldi della ricompensa per la restituzione di Gladiola erano bastati solo per comprarci i biglietti fino a Denver. Non ci eravamo potuti permettere delle cuccette, perciò sonnecchiavamo seduti ai nostri posti. Mi si era irrigidito il collo. Cercai di non sbavare nel sonno, dal momento che Annabeth era seduta proprio accanto a me.

Grover non faceva che russare, belare e svegliarmi di continuo. Una volta, girandosi, si sfilò un piede finto. Io e Annabeth lo rimettemmo a posto prima che gli altri passeggeri lo notassero.

- Allora - mi chiese Annabeth, dopo che l'operazione scarpa si fu conclusa con successo. - Chi vuole il tuo aiuto?

- Che vuoi dire?

- Poco fa, mentre dormivi, hai borbottato: "Non ti aiuterò." Chi stavi sognando?

Non avevo molta voglia di parlarne.



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