Più lontano ancora by Jonathan Franzen

autore:Jonathan Franzen
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858406724
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2012-10-29T23:00:00+00:00

I miei genitori si conobbero due anni dopo Pearl Harbor, nell’autunno del 1943, e nel giro di pochi mesi cominciarono a scambiarsi cartoline e lettere. Mio padre lavorava per la Great Northern Railway ed era spesso in viaggio da una cittadina all’altra per ispezionare o riparare ponti, mentre mia madre faceva la receptionist a Minneapolis. Fra le lettere spedite da mio padre a mia madre che sono rimaste in mio possesso, la piú vecchia risale al giorno di San Valentino del 1944. Lui era andato a Fairview, in Montana, e lei gli aveva spedito un biglietto d’auguri come tutti quelli che gli spediva prima del matrimonio: teneri disegni di bambini o cuccioli che esprimevano teneri sentimenti. Sul davanti del biglietto (che mio padre aveva conservato), c’erano una bambina con i codini e un bambino con le gote rosse, in piedi l’uno accanto all’altra con lo sguardo timidamente abbassato e le mani timidamente nascoste dietro la schiena.

I wish I were a little rock,

’Cause then when I grew older,

Maybe I would find some day

I was a little ‘boulder’ 2 .

All’interno c’era il disegno degli stessi due bambini, che ora si tenevano per mano, con la firma in corsivo di mia madre («Irene») ai piedi della bambina. Un’altra strofa recitava:

And that would really help a lot

It sure would suit me fine,

For I’d be ‘bould’ enough to say,

«Please be my Valentine» 3 .

La lettera con la risposta di mio padre reca il timbro di Fairview, Montana, e la data del 14 febbraio.

Martedí sera

Cara Irene,

mi dispiace di averti delusa nel giorno di San Valentino; volevo scriverti, ma non sono riuscito a trovare un biglietto all’emporio e mi sentivo un po’ sciocco a chiederlo al negozio di alimentari o alla ferramenta. Eppure lo sapranno cos’è San Valentino, da queste parti. Il tuo biglietto era perfettamente intonato alla nostra situazione quaggiú: non so se sia stato voluto o casuale, però mi sembra di averti parlato dei nostri problemi con le pietre. Oggi abbiamo esaurito le scorte, e cosí adesso vorrei tanto trovare delle pietre, non importa se piccole o grandi, perché senza non possiamo fare niente. Per me c’è già poco da fare quando l’appaltatore lavora, ma ora me ne sto con le mani in mano. Oggi ho camminato fino al ponte dove stiamo lavorando, tanto per ammazzare il tempo e muovermi un po’; sono circa sei chilometri, piú che sufficienti quando c’è vento forte. Se domani non arrivano le pietre, rimarrò qui a leggere un libro di filosofia; sembra strano che mi paghino per una giornata del genere. L’unico altro passatempo, da queste parti, è sedersi nell’atrio dell’albergo e raccogliere i pettegolezzi del paese, la specialità di certi vegliardi che bazzicano qui dentro. Ti divertiresti un mondo, davanti a uno spaccato di vita cosí ampio: dal medico locale all’ubriacone del paese. E quest’ultimo è forse il piú interessante; ho saputo che una volta insegnava all’università del North Dakota, e sembra davvero una persona intelligente, anche quando è ubriaco. Di solito il linguaggio è un po’ volgare,

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