Platone e la teoria delle idee by David Ross

Platone e la teoria delle idee by David Ross

autore:David Ross
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-09-19T04:00:00+00:00


Nel Fedro52 Platone aveva affermato che la dialettica consiste in un uso congiunto dei procedimenti di collazione e divisione. La prima di queste due operazioni sembra meramente introduttiva alla seconda. Quando si tenta di pervenire alla definizione di un termine specifico, la prima fase — la «collazione» — consiste nella scelta a titolo sperimentale di un genere ampio nel quale il termine da definire sembri rientrare. Nel Sofista e nel Politico la «collazione» non viene mai considerata una parte separata del processo, il termine συναγωγή non ricorre, e sebbene il verbo συνάγω ricorra spesso53, viene tuttavia usato solo una volta54 per indicare la collazione di specie di un genere. L’enfasi è posta unicamente sul processo di divisione. Nel tentativo di definire il pescatore, tentativo che fa da preliminare al tentativo di definire il sofista, si parte dal presupposto, accettato senza discussioni, che il pescatore sia una specie di artigiano55, e l’attenzione si concentra quindi sul tentativo di suddividere il genere «artigiano». Nel primo tentativo di definire il sofista viene presupposto, senza discussione, che il sofista appartenga al genere «artigiano»56, e in ogni tentativo successivo il genere viene presupposto in maniera analoga, e l’attenzione si concentra sulla suddivisione del genere in specie. E quando Platone giunge a descrivere la natura della dialettica in generale non la definisce, come nel Fedro, un processo congiunto di collazione e divisione, ma semplicemente un processo di «divisione secondo i generi, senza considerare differente la stessa Forma o la stessa una Forma differente»57. Nello stesso brano però la dialettica viene definita in maniera ancora diversa. Nel Parmenide58 Socrate aveva detto che, mentre non vi è nulla di sorprendente nel fatto che un bastone o una pietra sia molti — abbia molte parti — oltre ad essere uno, egli sarebbe veramente sorpreso se qualcuno gli dimostrasse che le Forme stesse — unità e pluralità, o somiglianza e dissomiglianza, o quiete e moto — possono essere combinate. Ora, qui nel Sofista egli definisce la dialettica «sapere come distinguere, genere per genere, in quali modi i diversi generi possono o non possono combinarsi»59. Questo sembra indicare non tanto la costruzione di una gerarchia delle Idee estendendosi da un summum genus fino alle infimae species, ma piuttosto uno studio delle relazioni di coerenza, incoerenza e implicazione che esistono tra le Forme.

Il Politico è dedicato principalmente alla discussione concernente la natura dell’arte dell’uomo politico, ma contiene un brano pertinente allo studio della dottrina delle Idee. Anche in questo brano l’accento è posto sulla divisione, non sulla collazione. Platone prende in esame un argomento che non aveva trattato esplicitamente nel Fedro o nel Sofista, ossia il problema della scarsa probabilità che tutte le possibili divisioni di un genere per mezzo della dicotomia si conformino alla vera struttura del genere stesso. Attraverso usi successivi della dicotomia, lo Straniero giunge alla conclusione che l’arte dell’uomo politico rientri nella classe del «prendersi cura di molti animali assieme» e «Socrate il giovane» la identifica quindi con il governo di molti uomini assieme61. A questo lo Straniero



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