Poesie by Francois Villon

Poesie by Francois Villon

autore:Francois Villon [Villon, Francois]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:52:17+00:00


Freres humains qui après nous vivez…

“Qui – precisa il del Monte –, dal terribile spettacolo degli impiccati, mummie danzanti al vento e straziate dai corvi, si sprigiona non solo una desolata pietà, ma 18 A. DEL MONTE, op. cit., p. 75.

19 F. NERI, op. cit., p. 281.

anche l’invito, umile e severo a un tempo, a una novella solidarietà, a una fratellanza non per la loro eguaglianza davanti a Dio, ma per il loro eguale destino umano, fatto di follia e di dolore, non in nome del Creatore, di cui siamo figli e immagine, ma in quanto creature fisiche corruttibili e periture. Così pur nella fede ingenua e schietta che circola nelle poesie di Villon appare una nuova pietas, terrena e laica…” 20

Su queste altissime note si chiude il libro di François Villon, il più grande poeta lirico di Francia. Ad esso, grazie all’inesauribile fascino che ne promana, conviene sia la preoccupazione di verità, propria dello storico, sia la paziente e appassionata attenzione del filologo, sia l’intuizione (sorretta da storiche prospettive) del critico; ma soprattutto conviene ad esso l’abbandono del lettore: anche se la sua lettura avrà qualche vizio o qualche carattere “leggendario”, egli saprà riconoscere in questi versi

“la storia ed il canto d’una viva umana creatura” 21.

LUIGI DE NARDIS

20 A. DEL MONTE, op. cit., p. 78.

21 F. NERI, op. cit., p. XXI.

Poesie dal «Lais»

dal «Testament»

e dalle «Poésies diverses»

Avvertenza

Delle traduzioni che seguono, un primo gruppo fu eseguito tra il 1944 e il 1948, sulla base della citata edizione del Neri; un secondo gruppo, fu eseguito tra il 1958 e il 1962, sulla base del testo delle Oeuvres di F. Villon, edito da A. Longnon, nella quarta edizione riveduta da L. Foulet (Paris, “Les classiques du Moyen Age”, Librairie H. Champion, 1958), e su tale testo, in questa occasione, furono riscontrate anche le traduzioni più antiche; un terzo gruppo, fu eseguito tra il 1965 e il 1966, sempre sulla base del testo del Foulet: quest’ultimo è qui riprodotto a fronte delle versioni. Di queste, talune uscirono in edizione discografica, dette da Giancarlo Sbragia, nel 1959 ( Liriche di François Villon, Istituto Internazionale del Disco, SIL

4002): esse furono successivamente trasmesse dal Terzo Programma della RAI-TV, nel 1960, in numero sensibilmente superiore, nel corso di un ciclo di trasmissioni dedicate, appunto, a Villon. Parte di queste ultime, furono pubblicate sulla rivista

“Terzo Programma”, I (1961), pp. 229-233, e confluirono con altre inedite nel volume, da me curato: F. Villon, Poesie scelte, Venezia, Neri Pozza editore, 1962: tali versioni qui si ristampano con taluni ritocchi e con notevoli aggiunte o integrazioni. Anche il testo dell’Introduzione, che inaugurava l’edizione del 1962, qui riappare ritoccato e largamente ampliato.

Lais, I-II

Nel quattrocentocinquantasei,

Io, Francesco Villon, scolare,

in possesso dei sensi miei,

sciolto da remore nel parlare

e ponderando ciò che è da fare,

come Vegezio lo raccomanda,

saggio romano, gran luminare,

o altrimenti ci si sbaglia…

In quel tempo che ho detto avanti,

verso il Natale, morta stagione,

quando i lupi vivon di vento

e ognuno in casa, in un cantone,

sta per il gelo presso un tizzone,

mi prese voglia di spezzare

l’amorosissima prigione

che soleva il cuor mio schiantare.



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