Profumo di focaccia (Liguria in giallo) (Italian Edition) by Tiziana Fresia

autore:Tiziana Fresia [Fresia, Tiziana]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788875638573
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2015-03-31T22:00:00+00:00

Clara, Enrico e Paolo arrivavano in quel momento a Bien.

Quattro vecchie case, qualche stalla, una chiesetta e un piccolo albergo al fondo di un rettilineo costeggiato da prati verdi e alti pini. Sui prati le mucche pezzate ruminavano pigramente fra le poche chiazze di neve ancora rimaste. In lontananza lo scroscio di un torrente.

Un presepe.

Clara aprì la porta della loro piccola casetta in pietra e legno e Paolo entrò per primo.

Tutta la casa era lì: un ampio locale col pavimento ancora in terra battuta e una sgangherata scaletta che portava al soppalco fatto di travi allineate una vicino all’altra in maniera non troppo precisa. Quando si accendeva la luce al piano di sopra si potevano vedere tante striscioline luminose, quasi un’illuminazione aggiuntiva per il piano terra. Sulla parete di fondo, una piccola porta al centro, dietro la quale si nascondeva l’esiguo bagnetto dotato anche di una doccia di fortuna. Una vecchia caldaia a gas, chiaramente fuori norma, riempiva il restante spazio della stessa parete. A lato, l’indispensabile per chiamare quella parte “angolo cottura” e, in mezzo alla stanza, una vecchia tavola con sedie diseguali. Sotto la scala, un divano letto. Erano queste le migliorie apportate all’abitazione, parecchi anni prima, per passarla di categoria: da stalla per le pecore, con fienile sovrastante dotato ancora della sua porta originaria, ad abitazione per turisti.

Clara si diede prontamente da fare accendendo la caldaia mentre Enrico scaricava i bagagli.

La tattica era sempre la stessa: arrivare e riscaldare immediatamente senza neanche togliersi i cappotti e senza disfare le valigie.

Quindi uscire subito.

Ancora adesso che era già primavera dovevano ripercorrere lo stesso rito.

Secondo che ora era si recavano a fare la spesa in un paese vicino (a Bien non esistevano negozi) oppure andavano direttamente a mangiare nel piccolo albergo del paese che, eccezionalmente per loro e previo avvertimento, fungeva anche da ristorante.

Al loro ritorno le due stanze erano già calde. Per rendere possibile tutto ciò la prima e finora unica spesa fatta per la casa erano stati degli infissi nuovi a forte tenuta, ma Enrico e Clara avevano ben altri progetti.

Sapevano che, a poco a poco, al passo con le loro possibilità economiche, l’avrebbero resa sempre più confortevole pur senza stravolgerne il fascino, e sopportavano con pazienza mista a entusiasmo quelle piccole peripezie indispensabili per sopravvivere nel frattempo perché, davanti ai loro occhi, già la vedevano come sarebbe venuta.

Quel giorno Clara aveva fretta di tornare. Voleva sistemare la casa al meglio. Voleva che piacesse anche a Marina quando sarebbe venuta a trovarla il giorno dopo.

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