Provenance (Urania Jumbo) by Ann Leckie

Provenance (Urania Jumbo) by Ann Leckie

autore:Ann Leckie [Leckie, Ann]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-05-04T12:00:00+00:00


12

Quando il veicolo terrestre si fermò a casa di Netano, era già mezzanotte passata. La casa era buia, se non per un lieve bagliore che filtrava dal vetro blu e rosso attorno alla porta. E contro di essa si stagliava, con un bagliore giallo che illuminava il marciapiede, alla precisa distanza dalla casa consentita per legge, l’alta colonna arancione vivo di un mech quadrupede dei servizi di informazione.

Danach imprecò. «La Voce del distretto?»

«La Voce del distretto» confermò Ingray, guardando dal finestrino la scritta nera sul pannello frontale del mech. «Nessun altro. Si vede che la notizia di Pahlad è trapelata, ma solo la Voce del distretto se ne sta occupando.»

Danach fece una breve risata stanca. «Il prolocutore starà facendo pressioni sui canali più grandi. Se si tratta di Pahlad, allora immagino che siano qui per te, sorella.» L’ultima frase aveva un tono un po’ compiaciuto.

«Brutto tempismo per la tua sbronza colossale» disse Ingray. «Devo chiamare qualcuno dello staff perché mi aiuti a portarti in casa.»

«Penso che a questo punto mi sarei ripreso» osservò Danach.

«Hai bevuto tantissimo e hai trascorso una notte estenuante. Sei svenuto e io non voglio provare a svegliarti col rischio che tu dica qualcosa di imbarazzante alla Voce del distretto. Comunque ho già mandato a chiamare.»

«Ingray» la chiamò Danach, con un tono improvvisamente, inspiegabilmente supplichevole. «Non stavo davvero cercando di farti del male. Solo... pensavo che fossi venuta per mettermi nei guai o per prenderti il merito del ritrovamento delle vestigia o...» Si interruppe.

«Perché fai tutto questo, Danach?» gli chiese Ingray. Strada facendo, la sua rabbia e la sua frustrazione si erano attenuate, come succedeva sempre, ma quel tentativo zoppicante di presentare delle scuse ipocrite le fece riaccendere. «Sai che la mamma sceglierà te. Sai che non rappresento una minaccia per il tuo futuro, non lo sono mai stata.»

«Non lo so invece. Non l’ho mai saputo. La mamma non fa sempre ciò che gli altri si aspettano. E a ziæ Lak piaci più di me. Lo sai che è così. E la mamma dà retta a ziæ Lak.» Danach sospirò. «Senti, non intendevo iniziare un altro litigio. Me ne sono stato a pensare a cosa sarebbe successo se fossi rimasta ferita o addirittura morta laggiù. E io... non voglio questo, Ingray. Non l’ho mai voluto. Solo, mi sembrava di avere in mano questa cosa, la possibilità di tornare a casa e posare le vestigia dei Budrakim ai piedi della mamma, quasi alla vigilia delle elezioni... Probabilmente la mamma non ci metterà molto a nominare il suo erede... e poi arrivi tu per portarmi via tutto.»

«Non ero venuta per questo.» Voleva aggiungere qualcosa, ma lui sembrava sincero. E conosceva l’ansia di compiacere Netano, la sensazione che la tua vita e il tuo futuro dipendano da questo.

La porta principale della casa si aprì e il mech dei servizi di informazione si girò per capire chi fosse arrivato, ma perse interesse vedendo uscire due domestici. «Ci hanno messo poco» commentò Ingray, e aprì la portiera del veicolo terrestre. «Mi dispiace tanto disturbarvi a quest’ora» disse ai domestici che si avvicinavano al veicolo terrestre.



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