Pugni by Pietro Grossi

Pugni by Pietro Grossi

autore:Pietro Grossi [Grossi, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838937200
editore: Sellerio editore
pubblicato: 2017-10-11T16:00:00+00:00


Natan non faceva altro che andarsene in città. Aveva trovato la strada per passare le colline in fondo alla valle e non faceva che tornarci.

La prima volta che Natan era tornato dalla città era subito corso a svegliare suo fratello.

– Oh, che c’è? – aveva biascicato Daniel.

– Svegliati.

Daniel si era girato nel letto e aveva guardato suo fratello, che se ne stava lì impalato.

– Che vuoi?

– Svegliati.

– Sono già sveglio, che c’è?

– Sono stato in città.

– Lo so.

– Lo sai?

– Cazzo, Natan, mi avevi detto che ci volevi andare.

– Ma non ti avevo detto che ci andavo di sicuro.

– È tardi, fammi dormire.

– Non sai com’è.

Daniel aveva riaperto gli occhi e aveva di nuovo guardato suo fratello che gli stava davanti tutto eccitato e sporco. D’un tratto aveva capito che suo fratello non se ne sarebbe andato.

– Aspetta – aveva detto infine.

Fuori, sul prato accanto all’aia, i due ragazzi si erano stesi e Natan aveva preso a raccontare a suo fratello di tutte le cose che aveva visto laggiù in città, di tutti gli odori, della gente che camminava di fretta per la strada, delle taverne ogni tre passi, delle persone che strillavano, dei mille suoni e colori e luci che arrivavano ogni momento da tutte le parti, delle ragazze di tutte le altezze e vestite di tutti i colori, dei negozi che vendevano fiori, e dolci, e strumenti e tutto quello che cercavi.

Natan aveva tenuto lì suo fratello fino all’alba, e alla fine, quando ormai non ce la faceva più, aveva detto che tutto quello che aveva appena raccontato non bastava a descrivere un millesimo di ciò che riuscivi a trovare in una città. Aveva detto che non sarebbe bastata una vita per raccontare tutte le cose e le persone e le storie che ci trovavi.

Quando Natan aveva finito di parlare erano rimasti in silenzio per qualche minuto. La luce azzurra dell’alba già cominciava a farsi vedere dietro le colline. Daniel poi si era alzato in piedi.

– Devo andare a lavorare – aveva detto.

– Dovresti venire una volta – aveva detto Natan.

Daniel aveva annuito e aiutato suo fratello ad alzarsi da terra.

– Ci vediamo più tardi – aveva detto poi.

Ormai Natan passava più tempo in città che in qualsiasi altro posto. Spariva per settimane intere, poi d’un tratto ricompariva per due o tre giorni e poi rispariva di nuovo.

Spesso tornava a casa con qualche graffio sul viso o con un occhio nero. Daniel sapeva che aveva fatto di nuovo a botte, ma non ci faceva caso. Suo fratello era sempre stato così.

Quando spariva però Natan non era sempre in città. Qualcuno era pronto a giurare di averlo visto dormire con il suo cavallo nelle radure sulle colline. A Natan era sempre piaciuto starsene da solo, diceva che di se stessi ci si poteva sempre fidare, che per quanto malato o bacato andava sempre a finire che i conti in qualche modo tornavano. Daniel non sapeva, non ci aveva mai pensato.

Nessuno sapeva come Natan si pagasse da mangiare. L’unica cosa certa era che non chiedeva mai niente a nessuno.



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