Quanto oro c’è in queste colline by Sconosciuto

Quanto oro c’è in queste colline by Sconosciuto

autore:Sconosciuto [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: 66THAND2ND
pubblicato: 2021-10-25T22:00:00+00:00


Vento

A Lucy Ma ordina di dire che è inciampata mentre faceva i bagagli e ha sbattuto contro la stufa. Non ha molta importanza: quella sera, quando Ba e Sam tornano a casa, sono troppo impegnati a liberare il nuovo mulo dal nascondiglio dietro il casotto degli attrezzi e a caricare il nuovo carro.

Mentre Sam sta uscendo con la sedia a dondolo di Ma fra le braccia, dalla porta entra violentissima una raffica di vento. Quasi butta giù Sam per quanto è forte. È un vento che viene dall’entroterra, fa il rumore di uno schiaffo d’acqua.

Partono lo stesso, curvi in avanti contro le raffiche. Tra le baracche dei minatori, giù per la via principale, la gente li guarda passare. Quando raggiungono la strada che porta fuori dal villaggio, la trovano allagata. Una distesa d’acqua fangosa larga come il letto di un fiume. Un mare.

Per settimane hanno sentito parlare di intere valli dell’entroterra inondate, di cento e mille laghi che spuntano dalla terra un tempo arida. E ora il vento ha portato l’acqua torbida fin qui, bloccando le vie di entrata e di uscita dal villaggio. Sono in trappola.

«Domani si abbassa» li rassicura Ba una volta tornati a una baracca che ora sembra ancora più triste del solito. Un mozzicone di candela getta una luce flebile sulla tavola spoglia: la tovaglia, i piatti, la maggior parte delle cose le hanno lasciate coi bagagli sul carro. «La settimana prossima» dice il giorno dopo. «Questo maltempo è solo un colpo di sfortuna. Passerà».

Gli occhi di Ma si fanno vitrei, come quelli di un coniglio appena catturato. Sentendo parlare di sfortuna si volta dall’altra parte.

Dopo l’alluvione arrivano gli sciacalli. In poco tempo accerchiano il villaggio, e i loro ululati si mischiano alle raffiche di vento. La gente dice che sono attratti dalle miniere, alcune di nuovo andando in fiamme anche se altre sono ancora allagate. Nell’aria c’è puzza di bruciato. Ba è l’unico a non prendersela con gli sciacalli. Inveisce contro i fiumi ostruiti e gli alberi abbattuti, la piccola selvaggina cacciata fino all’estinzione, le miniere che devastano i fianchi delle colline finché il terreno non cola via come l’inchiostro. Bi zui, dice Ma secca. Gli dice di smetterla di cercarsi guai.

Lucy non riesce a dormire. Quando prende sonno, sogna la scaglietta d’oro che ha perso. Ogni notte le appare in un posto diverso: nella bocca spalancata di uno sciacallo, appuntata sul cappello del direttore della miniera, sopra un ritratto della sua stessa faccia con su scritto RICERCATA, incastonata nel collo di Ma, scintillante sulla ferita sanguinante di un proiettile al posto dell’occhio di Ba. Si sveglia, in lacrime, e passa il resto della nottata a fissare la porta.

Non arriva nessuno in carne e ossa. La minaccia degli sciacalli tiene la gente dentro casa. La miniera viene chiusa a tempo indeterminato, tutti i tunnel ormai sono allagati. Ba e Ma litigano sul da farsi. Ba vorrebbe partire e attraversare la strada inondata col carro, Ma gli ricorda che il vento ha abbattuto perfino le querce e potrebbe spingerli fuori strada.



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