Quel giorno by Valentina Farinaccio

Quel giorno by Valentina Farinaccio

autore:Valentina Farinaccio
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851172213
editore: UTET
pubblicato: 2019-08-05T00:00:00+00:00


Il 3 dicembre del 1967 il chirurgo Christiaan Barnard decide di espiantare il cuore ancora pulsante della giovane Denise Darvall, arrivata senza speranza all’ospedale Groote Schuur di Città del Capo, per trapiantarlo nel corpo malconcio del droghiere Louis Washkansky. Louis morirà diciotto giorni dopo, ma l’intervento, il primo della storia, si considererà perfettamente riuscito.

Da A verso B

Il mondo sa tutto di lui.

Ha lasciato una moglie che non lascerà mai, ed è andato ad abitare con Anna. Anna che non è bella, ma è bella. Anna che rompe i matrimoni, capelli neri, occhi da lupa. Anna che si conta le rughe sulla faccia, una per ogni peccato, una per ogni abbandono: sua madre, il primo. Anna che raccoglie i cani per strada, e che va in giro tutta vestita di Roma: il Tevere come sciarpa, due pini a fare da calze, e le chiese dell’Aventino alle dita, come anelli.

Nessuno sa perché succede, ma succede.

Che gli amori finiscano. Anzi no, che gli amori si spostino. Continuamente, da un corpo all’altro. Un giorno non puoi vivere senza A, il giorno dopo ti è impossibile non pensare a B. E lui non lo sa ancora, che fra poco il suo amore si muoverà, da A verso B, una migrazione incontrollabile, come in quei teoremi che ci spiegavano a scuola, e che mai abbiamo capito.

Anna gli fa tremare il petto, e le orecchie; urla di gelosia, ogni volta che lui la tradisce. Che diritto ha, però, di strillare tanto? Pure lei, in fondo, l’ha rubato a un’altra quell’uomo brutto, quel genio bellissimo. Pure lei, un giorno, ha deciso che era tempo di spostare un amore che stava bene dove stava verso di lei, verso A.

A di Anna.

Decidono sempre le donne, è vero, ma sempre se lo dimenticano: che chi ha tradito, poi le tradirà. Che chi una volta le ha scelte, un’altra volta le lascerà. Perché esistono solo un primo e un ultimo amore, e spesso portano lo stesso nome. Gli altri, che stanno in mezzo, si assomigliano tutti, e finiranno.

B è quella nuova, però. Abita l’altra parte del mondo, ha un marito, un figlio, un Oscar a brillare sulla mensola, il viso svedese e perfetto, composto e dritto, mica come quella scombinata di Anna. Fra lei e quell’uomo di cui sa ogni cosa, c’è uno spazio aperto fatto di oceano e nuvole e montagne. Dovrebbe nuotare, volare, scalare, per andarselo a prendere, ma lei ha il corpo esile di chi non usa i muscoli, al massimo le dita. Può farle schioccare, per avverare quello che desidera. Nel modo in cui le streghe fanno gli incantesimi, o le grandi dive ordinano da bere. Le dita soltanto, per prendersi ciò che vuole.

La penna è sul mobile all’ingresso, nera, con la punta sottile.

Il foglio è bianco, come deve essere. Come tutte le cose quando iniziano.

E bastano le dita, certe volte. Succede alle streghe, e alle grandi dive.

Si siede per scrivere, e non pensa a quello che distruggerà, suo figlio, suo marito, né a quello che nascerà. Perché mai si sanno le conseguenze dei nostri amori.



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