Quinta Colonna by Graham Greene

Quinta Colonna by Graham Greene

autore:Graham Greene
La lingua: ita
Format: azw3, epub
pubblicato: 1945-12-31T23:00:00+00:00


Libro secondo

L'uomo felice (continuazione).

Conversazioni in Arcadia (continuazione)

Il medico sedeva, dietro un vaso di fiori, alla sua scrivania semplicissima in legno grezzo, e fece cenno a Digby di entrare, come se si trattasse del suo allievo favorito. Il suo vecchio viso, sotto i capelli candidi come la neve, aveva un'espressione nobile, aquilina, un poco istrionica, come il ritratto di un gentiluomo vittoriano. Johns si fece da parte. Percorse lentamente, all'indietro, i pochi passi che lo separavano dalla porta, e così facendo inciampò nel tappeto.

«Ebbene, come vi sentite?» chiese il medico. «Assomigliate ogni giorno di più a voi stesso, a quanto sembra.»

«Davvero?» disse Digby. «Ma, chi lo può sapere veramente? Io no, e nemmeno voi, dottor Forester. Forse assomiglio a me stesso assai meno di quanto può sembrare.»

«Questo mi ricorda che ho una notizia importantissima da darvi», disse il dottor Forester. «Ho trovato qualcuno che lo può sapere. Qualcuno che vi ha conosciuto in passato.»

Il cuore di Digby sussultò violentemente.

«Chi?» disse.

«Non ve lo dirò. Desidero che scopriate voi stesso ogni cosa.»

«È stupido da parte mia» disse Digby «ma mi sento un po' male.»

«È più che naturale» disse il dottor Forester. «Non siete ancora forte abbastanza.» Aprì un armadietto e ne tolse un bicchiere e una bottiglia di sherry. «Questo potrà rinfrancarvi» disse.

«Salute!» disse Digby, vuotando il bicchiere.

«Vedete?» disse il medico. «Le cose si mettono a posto. Ne volete un altro bicchiere?»

«Oh, no! è un peccato berlo come medicina.»

Quella notizia era stata un colpo per lui. Non era sicuro di esserne lieto. Non poteva prevedere quali responsabilità sarebbero discese su di lui, quando gli fosse ritornata la memoria. La vita, di regola, si impadronisce dell'uomo molto lentamente: i doveri si accumulano con un ritmo così misurato che quasi non ci accorgiamo che essi esistono. Anche un matrimonio felice è una cosa che matura lentamente: l'amore aiuta a rendere impercettibile la prigionia di un uomo. Ma così, in un momento, a un ordine dato, sarebbe impossibile amare una sconosciuta che entrasse portando con sé il peso emotivo di vent'anni di vita. Ora, con nessun altro ricordo che fosse a lui più vicino della sua adolescenza, egli si sentiva interamente libero. Non che temesse di fronteggiare se stesso: sapeva che cosa egli fosse, da fanciullo, e credeva di sapere che uomo sarebbe divenuto il fanciullo di cui si ricordava. Non era l'insuccesso, che temeva di più, bensì gli enormi compiti che il successo gli avrebbe posto di fronte.

«Ho atteso finora» disse il dottor Forester, «per essere sicuro che eravate forte abbastanza.»

«Va bene» disse Digby.

«Non ci lascerete delusi, ne sono sicuro», disse il dottore. Era più che mai, in quel momento, il direttore di scuola, e Digby l'allievo che era entrato là dentro per un esame di maturità: a quell'esame portava il prestigio della scuola, e il suo avvenire. Johns avrebbe atteso con ansietà il suo ritorno: Johns, il suo primo maestro. Sarebbero stati, naturalmente, molto buoni con lui, se non fosse riuscito. Avrebbero persino biasimato i suoi esaminatori troppo esigenti...

«Vi lascerò soli» disse il medico.

«È qui, ora?»

«Essa è qui» disse il medico.



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