Racconti incompiuti by J.R.R. Tolkien

Racconti incompiuti by J.R.R. Tolkien

autore:J.R.R. Tolkien [Tolkien, J.R.R.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Bompiani
pubblicato: 2001-03-14T23:00:00+00:00


GLI ELFI SILVANI E IL LORO LINGUAGGIO

Nel Silmarillion, p. 111, alcuni dei Nandor, gli Elfi Telerin che avevano abbandonato la marca dell’Eldar sul versante orientale dei Monti Brumosi, «dimorarono a lungo nei boschi della Valle del Grande Fiume», mentre altri pervennero infine alle bocche di questo e abitarono presso il mare, e altri ancora «penetrarono nelle solitudini dell’Eriador»: da questi ultimi derivarono gli Elfi Verdi dell’Ossiriand.

In un successivo testo etimologico in cui si discutono i nomi di Galadriel, Celeborn e del Lórien, gli Elfi Silvani di Bosco Atro e del Lórien sono specificamente designati come discendenti dai Teleri rimasti nella Valle dell’Anduin:

Gli Elfi Silvani (Tawarwaith) erano in origine Teleri, e pertanto lontani parenti dei Sindar, sebbene meno stretti ancora dei Teleri di Valinor. Erano discesi da quei Teleri che, durante il Grande Viaggio, si lasciarono impressionare dai Monti Brumosi e rimasero nella Valle dell’Anduin, in tal modo mai raggiungendo né il Beleriand né il mare. Erano quindi più stretti parenti dei Nandor (chiamati anche Elfi Verdi dell’Ossiriand) che alla fine, superati i monti, giunsero nel Beleriand.

Gli Elfi Silvani si nascosero nei fitti boschi oltre i Monti Brumosi, riducendosi a essere pochi e dispersi, difficilmente distinguibili dagli Avari;

ma continuavano a rammentarsi di essere di origine Eldar, membri del Terzo Clan, e accoglievano volentieri quelli dei Noldor, e specialmente i Sindar, che non erano andati di là dal mare ma avevano preferito migrare verso est [questo, all’inizio della Seconda Età]. Sotto la guida di costoro, si riordinarono e crebbero in sapienza. Thranduil, padre di Legolas dei Nove Viandanti, era Sindarin, e la lingua Sindarin era usata in casa sua, anche se non da tutti i suoi.

Nel Lórien, molti dei cui abitanti erano di origine Sindar o Noldor, superstiti dell’Eregion [v.

pp. 331-332], il Sindarin era divenuto la lingua da tutti parlata. Naturalmente, non sappiamo in che misura il loro Sindarin differisse dalle forme del Beleriand (si veda La Compagnia dell’Anello, II, 6, dove Frodo osserva che il linguaggio dei Silvani da questi usato tra loro era diverso da quello dell’Ovest). Probabilmente, la differenza era poco più di quello che oggi si chiamerebbe volgarmente «accento»: soprattutto divergenze di suono delle vocali e dell’intonazione, sufficienti però a mettere fuori strada uno che, come Frodo, non conoscesse a fondo il puro Sindarin. Naturalmente, può darsi che avessero corso termini locali e altre caratteristiche dovuti, in ultima analisi, all’influenza della precedente lingua silvana. Il Lórien era rimasto a lungo e in larga misura isolato dal mondo esterno, ed è certo che alcuni nomi retaggio del suo passato, come Amroth e Nimrodel, non possono essere spiegati del tutto a partire dal Sindarin, per quanto formalmente non in contrasto con questo. Caras sembra essere un’antica parola designante una fortezza con fossato, non reperibile nel Sindarin. Lórien è probabilmente un’alterazione di un nome più antico ormai perduto [ma in precedenza il nome originario, Silvano o Nandorin, si affermava essere stato Lóririnand; vedi p. 343, nota 5].

Si paragonino queste osservazioni sui nomi silvani con l’Appendice F (I) del Signore degli Anelli,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.