Ragazzo sott'acqua by Adam Baron

autore:Adam Baron [Baron, Adam]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

CAPITOLO QUINDICI

Erano tutti ritratti di Mister Fuffi.

CAPITOLO SEDICI

Una volta lo abbiamo perso. Era il giorno del settimo compleanno di Juni (io avevo sei anni). Juni aveva sempre desiderato fare un giro turistico di Londra sugli autobus aperti a due piani. C’erano Clay e zia Mill e zio Chris (il papà di Clay e Juni) e poi c’eravamo io e la mamma, ed era venuto anche zio Bill.

Eravamo saliti al piano di sopra e ci eravamo seduti accanto a un gruppo di americani, che indossavano cappotti, anche se era estate, e avevano molti più denti di noi inglesi. Io stavo sul sedile con Juni, che durante il tour in autobus mi raccontava tutto della città. Per esempio, quando arrivammo alla Torre di Londra, mi spiegò che quello non è il suo vero nome. Torre di Londra è il nome della campana che c’è al suo interno; il nome vero è Torre di St Stephen. Sa tantissime cose, Juni, probabilmente perché frequenta una scuola diversa dalla mia.

Passammo accanto al London Eye, la ruota panoramica, che andava un po’ troppo lenta per i miei gusti, altrimenti sarebbe stato bello salirci. A Buckingham Palace la bandiera era stata abbassata perché non c’era la regina; non l’avremmo vista in ogni caso, ma rimasi deluso. Zia Mill disse che serviva una bandiera anche a loro per annunciare quando zio Chris era a casa, anche se in effetti non l’avrebbero alzata quasi mai. Zio Chris rise alla battuta, più o meno, poi venne a sedersi con me e Juni. Al Palazzo di Westminster gli americani scesero, mentre noi restammo sull’autobus fino a Trafalgar Square, dove Juni voleva salire in groppa ai leoni. Provammo ad arrampicarci, e io ogni tanto guardavo Nelson tutto solo sulla sua colonna. Avrei voluto aiutarlo a scendere dal piedistallo perché potesse stare in mezzo alle persone che aveva salvato. Zio Chris raccontò che i quattro leoni di bronzo erano stati aggiunti in un secondo momento, e io dissi che era davvero grandioso: ma perché li avevano fatti così scivolosi?

Ci fermammo a guardare un artista di strada immobile che fingeva di essere Yoda, un altro che fingeva di essere Darth Vader e un altro ancora che fingeva di essere Gandalf: erano bravi, ma non bravi quanto la persona immobile che fingeva di essere un soldato davanti a Buckingham Palace. Sembrava vero, perché aveva la sua casupola e non si era truccato il volto.

Una volta tornati sull’autobus, la mamma annunciò: «È il momento della fotografia!».

Ci stringemmo tutti insieme, ma a quel punto lei sgranò gli occhi. «Dov’è Mister Fuffi?»

All’improvviso sentii un vuoto e cercai a tentoni sul sedile e sul pavimento. Ci precipitammo giù dalle scale e la mamma pregò l’autista di lasciarci scendere senza attendere la fermata successiva. Tornammo di corsa verso la piazza per controllare vicino ai leoni, vicino alle persone immobili, accanto alla fontana, dappertutto.

Ero disperato, ma non quanto la mamma, e fu lei a trovarlo. Era tra le mani di un bambino! Il bambino aveva circa la mia età. La mamma corse verso di lui.

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