Randall Cecilia - Hyperversum 01 - 2006 - Hyperversum by Randall Cecilia

Randall Cecilia - Hyperversum 01 - 2006 - Hyperversum by Randall Cecilia

autore:Randall Cecilia [Randall Cecilia]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Fantasy, Historical
ISBN: 9788809827103
Google: LWu0CgAAQBAJ
editore: Giunti
pubblicato: 2015-10-12T22:00:00+00:00


34

«Sei-un-fenomeno!» esclamò Daniel, euforico, non appena si trovarono nel cortile del torrione, sotto il sole già alto.

Finita la cerimonia, dopo aver reso grazie al Signore con una breve preghiera nella cappella come era d’uso per un cavaliere novizio, Ian non aveva resistito alla tentazione di uscire a provare a tirare di scherma con l’armatura completa addosso e preso congedo dal conte e dal signore di Béarne, era sceso all’esterno seguito dagli amici e da Isabeau, sotto lo sguardo ammirato dei servi del castello.

«Ma dico, ti rendi conto che Ponthieu ti ha praticamente adottato?» continuò ancora Daniel con entusiasmo. «Ha capito, finalmente, che sei un cavaliere eccezionale!»

«A dire il vero sono cavaliere da nemmeno un’ora» si schermì Ian, lusingato e imbarazzato insieme. Aveva consegnato l’elmo e lo scudo a Martin per essere più libero nei movimenti e ora fingeva di osservare con grande interesse il taglio della spada snudata, mentre provava qualche affondo.

Si trovavano nel giardino, sotto gli alberi fioriti, che facevano ombra alla panca di pietra dove si era seduta Isabeau insieme a Martin.

«Tu ti sottovaluti come al solito» replicò Daniel, imperterrito. «Dovresti imparare un po’ di superbia aristocratico-feudale e farti rispettare di più.» Si ricordò della presenza silenziosa di Isabeau e subito si voltò verso di lei. «Scusate, madame, ovviamente non mi riferivo a voi.»

Isabeau gli sorrise senza alcuna ombra. «Non preoccupatevi.»

«Ho ragione o no, a dire che è un cavaliere eccezionale?» insisté Daniel, incoraggiato. «Sono così contento, che vorrei annunciarlo al mondo.»

«Per favore, non farlo» ammonì Ian.

«Anch’io sono molto felice per il mio signore» disse invece Isabeau, guardando con emozione il suo promesso sposo. «In quanto al suo valore eccezionale, io ne ero consapevole già da molto tempo.»

Ian non seppe che dire sotto lo sguardo innamorato della ragazza, ma sentì un gran calore in faccia.

«Sono contento soprattutto di aver sentito Ponthieu chiederti perdono» continuò Daniel con un sogghigno. «Te lo meritavi, visto come ti ha trattato, con la sua aria arrogante da super capo! Era ora che capisse di doverti un po’ di rispetto.»

Isabeau spalancò gli occhi a quelle parole impertinenti, che fecero scuotere la testa anche a Ian. Prima di poter dire qualcosa, però, entrambi furono attirati da un movimento molto vicino. Daniel invece si rese conto troppo tardi dei cenni disperati di Martin che gli indicava di guardarsi alle spalle. Girandosi, si trovò di fronte Guillaume de Ponthieu in persona, quando ormai aveva già concluso l’ultima frase.

Il feudatario gli scoccò un’occhiataccia. «Più tardi avremo modo di parlare insieme del “rispetto”, monsieur Daniel. Adesso desidero scambiare due parole con mio fratello.»

Daniel diventò di tutti i colori, ma ritenne più saggio non dire nulla.

Ian si fece subito avanti. «Sono qui.»

«Seguimi» gli disse Ponthieu, incamminandosi per il giardino.

Isabeau, Martin e Daniel rimasero nel più assoluto silenzio, finché i due non scomparvero dalla loro vista.

«Se ti spedisce in cucina a fare lo sguattero, prendo io il tuo posto come scudiero di Ian» ghignò infine Martin.

«Ma sta’ zitto tu!» mugugnò Daniel.

Isabeau guardò altrove per dissimulare il suo sorriso divertito.

***

Ponthieu fece strada



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