Reckless by Cornelia Funke

Reckless by Cornelia Funke

autore:Cornelia Funke [Funke, Cornelia]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi


31 COME VETRO SCURO

A piedi, ci misero ore per raggiungere la strada che, dalla valle, conduceva alla montagna. Jacob dovette caricarsi in spalla Valiant perché non li rallentasse ulteriormente. Dopo un po’, un contadino diede loro un passaggio sul suo carro fino al villaggio più vicino, dove comprarono un asino per il nano e due cavalli. Seppure non particolarmente veloci, erano animali abituati ai ripidi sentieri, e Jacob si fermò solo quando l’oscurità cominciò a indurli sempre più spesso in errore.

Trovò una radura sotto una balza che li proteggeva dal vento freddo, e ben presto Valiant prese a russare come un trombone, neanche si trovasse in uno di quei letti morbidi per i quali andavano famose le locande dei nani.

Volpe se la squagliò per andare a caccia e Jacob consigliò a Clara di stendersi dietro ai cavalli, in modo da stare un po’ più calda. Per sé, invece, accese un fuoco con della legna secca che scovò tra le rocce e cercò di ritrovare un po’ di quella pace che aveva assaporato sull’isola. Si sorprese più volte a toccarsi il sangue rappreso sulla camicia, ma tutto ciò che ricordava era lo sguardo accusatore che Will gli aveva rivolto dopo essersi punto con la spina, e Volpe che strofinava con sollievo il muso contro il suo viso. Nel mezzo, il nulla, tranne una vaga traccia di dolore e buio.

E suo fratello era sparito.

«Quando ti risveglierai, sarà tutto finito. Te lo prometto.»

E come, Jacob? Anche se il nano non l’avesse tradito di nuovo e lui avesse trovato la Fata Oscura nella roccaforte, come avrebbe fatto ad avvicinarla abbastanza per sfiorarla e dirle le parole magiche che gli aveva svelato la Fata Rossa, senza venire ucciso? Non ci pensare. Fallo e basta. Bruciava d’impazienza, come se la morte e il ritorno in vita avessero accentuato la sua irrequietezza. Avrebbe voluto dare una scrollata al nano e partire. Avanti. Sempre avanti.

— Jacob?

Era Clara, alle sue spalle. Si era avvolta in una delle coperte dei cavalli. Jacob notò che i suoi capelli erano diventati un po’ più lunghi.

— Come stai? — gli domandò, con un tono che tradiva l’attonita incredulità di vederselo davanti vivo.

— Bene — rispose. — Vuoi sentirmi il polso per convincerti?

Clara non poté fare a meno di sorridere, ma nel suo sguardo restava la preoccupazione. Gli si inginocchiò accanto sulla terra fredda. Sopra le loro teste riecheggiarono le strida di un gufo. Nel Mondo Oltre lo Specchio era credenza che questi uccelli fossero la reincarnazione delle anime delle streghe morte.

Clara rabbrividì e protese le mani sul fuoco per scaldarsi. — Sei sempre convinto di poter aiutare Will?

Appariva terribilmente stanca.

— Sì — rispose Jacob. — Ma, credimi, è meglio che tu non ne sappia di più. Ti creerebbe ancora più ansia.

Lei lo fissò. I suoi occhi erano azzurri come quelli di Will, prima che diventassero d’oro.

— È per questo che non hai detto a Will perché doveva cogliere la rosa? — chiese, mentre il vento le soffiava un paio di scintille sui capelli. — Credo che tuo fratello conosca la paura più a fondo di te.



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