Regina Rossa by Juan Gómez-Jurado

autore:Juan Gómez-Jurado [Gómez-Jurado, Juan]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2021-06-08T11:48:14+00:00

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Una brutta nottata

Jon lascia Antonia all’ospedale.

Il resto della notte trascorre molto lentamente.

È tardi per chiamare nonna Scott, è troppo eccitata per dormire. Non è capace di disconnettersi dal caso di Ezequiel, né vuole farlo. Ripassa più e più volte tutte le angolazioni, tutte le informazioni. Non c’è nulla che possa fare. Hanno passato la targa del taxi a Mentor di modo che faccia arrivare l’informazione a Parra – userà, come sempre, il trucco che sembri che glielo stia mandando un terzo, come le forze speciali della UCO, o il CNI, i Servizi segreti –, ma Antonia sa che sarà un vicolo cieco. Per cui avvicina la poltrona al letto e afferra la mano destra di Marcos, come nelle notti peggiori, e si limita a contemplare la parete e a concentrarsi sul suono dell’elettrocardiogramma.

Alle tre del mattino le arriva una mail della dottoressa Aguado.

Per: [email protected]

Da: [email protected]

Scott,

dalla distanza tra il gomito e il polso, e la proporzione rispetto all’altezza dell’abitacolo della Porsche Cayenne, calcolo che Ezequiel sia un uomo tra i 1,75 e 1,85. Occhi marroni, età indefinita. Mi chiami quando può, vorrei parlarne.

Ho anche potuto regolare quanto basta la nitidezza la fotografia scattata dall’ispettore Gutiérrez, e sono riuscita a isolare il tatuaggio. Lo trova in allegato. È parte di una sorta di scudo o icona che non riesco a identificare.

Un saluto,

dott.sa Aguado.

Antonia chiama immediatamente la dottoressa.

«Non l’aspettavo a quest’ora».

«Non avevo niente di meglio da fare».

Aguado le spiega di aver inviato la fotografia del tatuaggio a un centinaio di esercizi in Spagna che si dedicano a questa attività.

«È una possibilità molto remota. Ho chiesto un aiuto per identificarlo, con la scusa che si tratta di un caso di stupro. Questo ne scoraggerà molti, ma c’è un buon numero di artiste donne. Forse una di loro potrà aiutarci».

La manovra è talmente disperata che è ancor meno di un rasoio a cui attaccarsi. Ma il fatto è che non hanno altro.

«C’è un’altra cosa di cui vorrei parlare», dice Aguado. «Non mi sono azzardata a metterla per iscritto, non mi sembrava professionale. Basandoci sulle prove, non ho ottenuto granché dalla fotografia, per questo ho scritto età indefinita. Ma più guardo l’immagine, più sono convinta che quell’uomo abbia circa cinquant’anni».

«Su cosa si basa?».

«Su nulla di scientifico. La postura, la costituzione fisica... Per questo volevo spiegarglielo. L’intuizione non è mai servita come prova. Ma ci sono cose che semplicemente si sanno. E se non mi sbaglio e ha quell’età, sarebbe molto strano».

Antonia medita un istante sull’intuizione della dottoressa Aguado.

La maggior parte degli assassini seriali comincia la sua macabra carriera prima dei trent’anni. È una conseguenza naturale della segreta escalation di violenza che si sviluppa nelle loro vite. Ne sono state scritte innumerevoli pagine, sono state girate decine di film e serie TV, fino a farli diventare dei cattivi caratteristici, conferendo loro una mistica particolare che il pubblico è arrivato a considerare gestibile: l’infanzia spezzata, la tortura agli animali, l’attrazione per gli incendi, la necessità di appagamento sessuale. Tutti quei dettagli si trovano negli assassini seriali a volte, e molte altre no.

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