Report to Greco by Nikos Kazantzakis

Report to Greco by Nikos Kazantzakis

autore:Nikos Kazantzakis
La lingua: eng
Format: azw3
Tags: Biography & Autobiography, Philosophy, Fiction
ISBN: 9780571195077
editore: Faber & Faber
pubblicato: 1961-01-01T00:00:00+00:00


“Ti serve a qualcosa?”

“A nulla.”

“Anch’io la penso così. Qui tutto è morto e noi siamo ancora vivi. Farai bene ad andartene in fretta.

Dio ti accompagni.”

“Vado”, risposi docilmente e ripresi il sentiero verso la pianura, con il cuore greve di una misteriosa ansia. Dopo pochi passi, voltandomi, vidi che il pastorello, tanto stanco della sua solitudine, era ancora ritto in piedi sulla pietra. I capelli ricciuti, mossi dal vento del sud, ondeggiavano sfuggendo disotto il fazzolettino nero. La luce lo investiva dalla testa ai piedi mentre, con il bastone ricurvo appoggiato orizzontalmente sulle spalle, guardava davanti a sé e zufolava sommesso. Mi parve di vedere una statua di bronzo.

Di quando in quando, dai giardini e dagli orti allineati presso la costa, un’ondata di brezza profumata saliva a investirmi. La terra aveva una fragranza acuta, il mare rabbrividiva come se ridesse, il cielo era azzurro, lucente al pari dell’acciaio brunito.

L’inverno fa rimpicciolire e inaridire la gente e il corpo dell’uomo; ma la primavera gli gonfia il petto con il suo tepore. Mentre camminavo, udii un alto clangore di trombe risuonare nell’aria: alzando gli occhi vidi uno spettacolo meraviglioso che mi aveva sempre commosso sin da piccino.

Uno stormo di gru, di ritorno dai paesi caldi ove avevano svernato, volava in schieramento di battaglia, ciascuna di esse portando - a quanto assicura la leggenda - un certo numero di rondini fra le zampe e nella cavità del corpo ossuto.

Ancora una volta, nel considerare l’ineffabile ritmo delle stagioni, l’eterno giro della ruota della vita, le quattro parti della terra che a turno ricevono la luce del sole, il trascorrere veloce e inarrestabile della nostra esistenza, fui colto da un senso di angoscia. Ancora una volta, insieme con il grido delle gru, risuonò dentro di me il terribile avvertimento che ciascun uomo vive una vita soltanto e nessun’altra, e che ogni possibile gioia deve essere goduta quaggiù. Nell’eternità non potremo mai più ritornare vivi.

- Una mente che oda codesto spietato - e nel medesimo tempo compassionevole - avviso, deciderà di vincere la propria debolezza e la propria meschinità, eliminando la pigrizia e le vane speranze, per aggrapparsi con tutte le sue forze ad ogni secondo che fugge per sempre.

Grandi esempi si presentano alla nostra memoria. Ognuno di noi si rende chiaramente conto d’essere un’anima perduta, di stare sciupando la nostra vita in meschine gioie, insignificanti piaceri e chiacchiere insulse. ‘Vergogna! Vergogna!’ urliamo a noi stessi, mordendoci le labbra.

Le gru avevano attraversato il cielo ed erano scomparse a nord, ma nella mia fantasia io le vedevo ancora volare da un tempio all’altro fra un coro di alte grida.

Arrivai alla spiaggia e continuai a camminare rapidamente sul margine dell’acqua. E’ conturbante camminare soli in riva al mare. Ogni onda, ogni uccello del cielo sembrano chiamarci ed esortarci a compiere il nostro dovere. Quando si è in compagnia si ride, si parla, non si hanno orecchie per la voce degli uccelli e delle onde. Talvolta essi non dicono nulla. Ci guardano passare in una nuvola di ciarle e smettono subito di chiamarsi l’un l’altro.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.