Reti commerciali e traffici globali in età moderna by Maria Fusaro

autore:Maria Fusaro [Fusaro, Maria]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biblioteca Universale Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-07-15T00:00:00+00:00

Le reti commerciali dell’Africa orientale

Un settore dei traffici dell’Oceano Indiano generalmente ignorato dalla storiografia è quello dei commerci della costa orientale africana, che fin dal Medioevo erano stati controllati dalle reti mercantili musulmane. Si tratta di un commercio particolarmente interessante in quanto rappresenta un esempio precoce di scambi marittimi su distanze medio-lunghe basati su merci dal valore relativo piuttosto basso, come il legno di mangrovia che era il materiale fondamentale nell’edilizia abitativa dell’area del Golfo Persico. In questa zona erano i mercanti dell’Oman a controllare i traffici e con l’arrivo dei portoghesi iniziò fra quei mercanti musulmani e gli europei una forte competizione per il predominio commerciale. I centri principali furono per secoli Mombasa e le coste dell’attuale Mozambico, entrambi soppiantati, verso la fine del Settecento, dall’ascesa di Zanzibar, dove erano particolarmente attivi numerosi mercanti provenienti dal subcontinente indiano. Il sultanato del Gujarat, il più ricco e potente fra gli Stati bagnati dall’Oceano Indiano che avevano una tradizione marittima, fin dal tardo Medioevo aveva mantenuto una forte presenza commerciale nelle coste dell’Africa orientale, arrivando a dominare le attività di porti rilevanti della zona come quello di Malindi, nell’attuale Kenia. In questa complessa e variegata struttura di traffici erano importanti, come si è accennato sopra, anche le cosiddette «coste swahili», nel territorio corrispondente all’attuale Mozambico, la cui economia era dipendente dal suo ruolo di luogo di smistamento delle merci che si muovevano tra l’Africa, i paesi del Golfo Persico e tutta l’India.

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