Ricco sfondato by Raine Miller

autore:Raine Miller [Miller, Raine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General, Contemporary
ISBN: 9788855310901
Google: oZO3DwAAQBAJ
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2019-10-21T22:00:00+00:00

Capitolo 16

CALEB

La James R. Blakney & Associates era l’unico studio a cui mi sarei potuto rivolgere come cliente per una cosa del genere. Come investigatore non mi fidavo di nessun altro se non di James, il mio migliore amico, soprattutto quando si trattava dei miei affari personali.

Ci eravamo conosciuti in collegio all’età di dieci anni. Entrambi eravamo stati scaricati in una delle scuole private in cui i genitori ricchi mandavano i figli, per ricevere la migliore educazione possibile.

Ricordai quella volta in fila di fronte all’unico telefono, che dovevamo condividere, in attesa di poter chiamare i miei e scongiurarli di farmi tornare a casa. Quando era arrivato il mio turno, avevo chiamato casa e mi aveva risposto mia madre. Io volevo parlare con mio padre, ma lei mi aveva detto che in quel momento non poteva. Le avevo detto quanto odiassi vivere in collegio e quanto mi mancassero i miei fratelli e le mie sorelline. L’avevo pregata e supplicata di mandarmi a una scuola diurna e farmi vivere in casa, ma lei mi aveva risposto semplicemente di smetterla di frignare e metterla in imbarazzo. Se fossi riuscito a parlare con mio padre quel giorno, forse le cose sarebbero andate in modo diverso. Forse... me lo domandavo spesso. Mio padre era ragionevole, mia madre no. Lei mi aveva detto chiaramente e senza mezzi termini che avrei dovuto tenere duro e che non sarei tornato a casa finché Isaac non si fosse presentato alla fine di novembre per riportarmi da loro, per il Ringraziamento. Aveva aggiunto che era per il mio bene e aveva riagganciato.

Alcuni bambini mi avevano visto piangere e mi avevano tormentato chiamandomi “femminuccia” e spingendomi fino a che non ero scappato andandomi a nascondere in uno degli edifici della scuola, dove avevo pianto ancora di più. Quando avevo alzato la testa, tempo dopo, mi ero accorto di non essere solo. Il ragazzo subito dopo di me nell’elenco di classe era seduto a pochi passi. James Blakney. Gli avevo chiesto cosa ci facesse lì e mi aveva risposto che proprio il giorno prima aveva chiamato casa per il mio stesso motivo e aveva ricevuto lo stesso identico messaggio gelido, solo che a darglielo era stato il padre e non la madre. Da quel giorno eravamo diventati inseparabili, e avevamo scoperto che il collegio non faceva poi così schifo, se avevi un amico con cui condividerlo.

Questo era avvenuto vent’anni prima. Dal collegio eravamo passati a Harvard, poi era stata la volta della specializzazione, Legge per James ed Economia per me. Ora, il lavoro aveva preso il posto delle scuole. Le cose non erano così diverse oggi da allora, pensai, mentre entravo nel suo studio associato.

«È libero adesso, se vuoi entrare, Caleb.» La sua segretaria mi conosceva da quando ero un bambino, cioè da quando lavorava per il giudice Blakney, il padre di James.

«Grazie, Mrs Kennedy.» Le feci l’occhiolino.

«Riuscirai mai a chiamarmi Marguerite?» scherzò.

«No, signora. Non sarebbe cortese da parte mia rivolgermi a lei con altro che non sia Mrs Kennedy, a causa del mio giuramento.

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