Richard Paul Russo by *

Richard Paul Russo by *

autore:*
La lingua: eng
Format: epub


Widgie era una specie di caffè all'aperto, un intrico di scale antincendio interconnesse tra due palazzi di mattoni rossi. Passerelle malferme univano i pianerottoli delle scale dalle due parti del vicolo, con un sistema apparentemente disordinato di montavivande che andavano su e giù tra i vari livel-li. Un'altra rete di tubi pneumatici per le ordinazioni serpeggiava tra le pas-serelle e i pianerottoli. Una cupola in plastica trasparente copriva l'intero vicolo, riparandolo dalle piogge quotidiane.

Tanner entrò nel vicolo e individuò Carlucci a uno dei tavoli più isolati, al sesto o al settimo livello. Merda. Sarebbe stata una faticaccia.

Un cameriere si avvicinò a Tanner per farlo accomodare, ma Tanner gli disse che doveva incontrare una persona. Il cameriere si rabbuiò e se ne andò con un inchino, e Tanner cominciò a salire per la scala più vicina.

Uscito dalla casa di Rossi, Tanner si era fermato a fare colazione in un caffè in fondo alla strada, un localino malmesso chiamato Maria's Kitchen, dove aveva preso un piatto enorme e delizioso di fagioli neri, riso, uova e pomodoro. Lo aveva finito, e in più aveva mangiato due tortillas calde, sorprendendosi del suo stesso appetito. Aveva deciso che era causato dal fatto di essere ancora vivo. Solo adesso cominciava a comprendere quanto fosse fortunato.

Tanner si fermò due volte mentre saliva, e quando arrivò al tavolo di Carlucci si sentiva esausto e sudava copiosamente. Si lasciò cadere sulla sedia di fronte a Carlucci. Sul tavolo c'erano una caraffa termica di caffè e due tazze. Carlucci gli riempì una tazza e la spinse verso di lui. Tanner aveva voglia di caffè, di qualcosa che gli rimettesse in funzione la testa.

«Hai un'aria da schifo» disse Carlucci.

«Grazie. Me l'ha detto anche Hannah.» Bevve il suo caffè, che era caldo ma non forte. Gli sarebbe stato utile, e il suo stomaco sarebbe sopravvissuto.

«Be', aveva ragione. Cosa diavolo ti è successo?»

«È una storia lunga e dolorosa» disse Tanner. «Non ti piacerà.»

Carlucci fece una smorfia. «Immagino di no.» Scosse il capo. «Ricordi quel nome che ti avevo dato in caso di guai nel Tenderloin? Francie Miller?» Inspirò profondamente. «È morta.»

Tanner centellinò lentamente il suo caffè senza guardare Carlucci. «Lo so» disse alla fine, guardandolo. «L'ho vista morire.»

Carlucci tacque a lungo, guardando a sua volta Tanner. Quando finalmente parlò, la sua voce era pacata, quasi indifferente. «Gesù... Cristo.»

Un altro lungo silenzio, poi scosse il capo e disse: «Raccontami.»

Tanner gli raccontò tutto, da quando era entrato nel Tenderloin a quando era sbucato in Tornado Alley. Carlucci lo ascoltò senza interromperlo, facendo di tanto in tanto una smorfia o scuotendo il capo o premendosi le tempie, ma senza parlare. Quando Tanner ebbe finito, restarono entrambi in silenzio a lungo. Tanner si guardò intorno, ascoltando una ridda di voci, di rumori di stoviglie, di scricchiolii degli alzavivande, di tonfi sordi dei tubi pneumatici, di passi echeggianti.

«Merda» disse alla fine Carlucci. «Proprio dei bei progressi del cazzo.»

Si toccò il taschino della camicia. «Dannazione, in queste occasioni vorrei non aver smesso di fumare.» Posò entrambe le mani sul tavolo, le guardò a lungo e poi tornò a guardare Tanner.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.