Rifugiati by Carlotta Sami

Rifugiati by Carlotta Sami

autore:Carlotta Sami
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830527669
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2021-10-13T00:00:00+00:00


Nel marzo 2021, la Corte di Cassazione ha condannato definitivamente all’ergastolo Osman M., conosciuto come Ismail, per aver ucciso e abusato di migranti e rifugiati a Beni Ulid, Libia.

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COVID-19 E SALUTE MENTALE

La pandemia da Covid-19 ha preso il sopravvento sulle nostre vite, stravolgendole a partire da febbraio 2020.

Inizialmente il mantra del senso comune recitava che «il Covid è un virus democratico e colpisce tutti indistintamente». Pur essendo vero che chiunque ne può essere colpito e che nelle fasi iniziali il contagio è stato diffuso non certo da migranti e rifugiati quanto da uomini e donne che si spostavano da una parte all’altra del mondo per turismo e per lavoro, non è sicuramente vero che colpisce tutti alla stessa maniera.

È semmai vero il contrario: il Covid-19 ha accentuato le differenze fra chi vive nel benessere e chi lotta giornalmente per la sopravvivenza. Fra chi ha accesso a cure sanitarie e non deve preoccuparsi di sbarcare il lunario e chi non potendo più muoversi, a causa di quarantene e lockdown, ha perso il lavoro o l’accesso all’istruzione che era riuscito a conquistarsi.

Ma di certo una cosa è vera, se guardiamo all’Italia: il Covid-19 ha cancellato migranti e rifugiati, almeno dal punto di vista mediatico. Secondo i dati rilevati da Ilvo Diamanti e dall’Osservatorio di Pavia per il Rapporto 2020 Carta di Roma, migranti e rifugiati non sono più al centro dell’informazione. I media non s’interessano più di questo tema e l’hanno derubricato ad argomento marginale, fra l’asettico conteggio di chi arriva via mare e la scintilla accesa da qualche rara buona notizia.

Nel 2020 sono apparse 834 notizie a tema “migranti” sulle prime pagine dei sei maggiori quotidiani nazionali, con una riduzione del 34% rispetto al 2019. I quotidiani che hanno dedicato più spazio al tema – da prospettive opposte – sono stati Avvenire e Il Giornale.

Nelle prime settimane di esplosione della pandemia i professionisti del marketing della paura hanno subito paventato una relazione fra stranieri e contagi, ma i dati li hanno poi puntualmente smentiti: dall’inizio della pandemia, in Italia, solo lo 0,25% dei contagiati è arrivato qui via mare o è stato ospitato nei centri accoglienza. Nel primo semestre del 2020 abbiamo comunque assistito a una diffusa stigmatizzazione di migranti e rifugiati in quanto veicolo di contagio del Covid-19. Ben il 13% dei titoli della stampa a tema migranti era collegato al Covid-19. E a questo proposito i media italiani si sono divisi fra quelli che sottolineavano l’urgenza di dimostrare solidarietà verso le categorie più deboli e quelli che sostanziavano una visione discriminatoria elaborando astrusi ragionamenti circa l’origine del virus, avvalorando il binomio immigrazione-malattie, insinuando inesistenti regole che avrebbero privilegiato i migranti e i rifugiati rispetto agli italiani, e infine lamentando un (immaginario) maggior costo economico dell’assistenza sanitaria ai migranti.

È interessante notare come, sempre secondo la rigorosa analisi dei ricercatori dell’Osservatorio di Pavia “Avvenire è il quotidiano che accoglie il maggiore numero di notizie rassicuranti, anche se in modo contenuto (4%). Il Giornale è la testata con il più alto numero di toni allarmistici (34% di notizie), in significativo calo rispetto agli anni precedenti”.



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