Ritmi universali by Piet Mondrian

Ritmi universali by Piet Mondrian

autore:Piet Mondrian [Mondrian, Piet]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2020-05-14T22:00:00+00:00


2 De bruiteurs futuristes italiens en het nieuwe in de muziek, pubblicato in «De Stijl», IV, 8 e 9, Amsterdam, 1921; ed. fr., La manifestation du néo-plasticisme dans la musique et les bruiteurs futuristes italiens, in «La Vie des Lettres et des Artes», Paris, (avril) 1922; ed. ted., Die neue Gestaltung in der Musik und die futuristischen italienischen Bruitisten, in «De Stijl», V, 1, e VI, 2, Amsterdam, 1923.

Il neoplasticismo (la nuova plastica)

e la sua realizzazione nella musica3

La musica neoplastica, come suggerisce già il nome, andrà oltre l’intera musica del passato, così come la pittura neoplastica va completamente oltre la pittura (morfoplastica) del passato. Poiché il vecchio e il nuovo sono reciprocamente esclusivi, il neoplasticismo non è né per gli artisti soddisfatti dell’espressione morfoplastica né per i profani che hanno trovato un’espressione artistica. Essi saranno solo irritati dalle idee neoplastiche o dall’arte neoplastica, perché il fatto di dover mutare una concezione è illogico e impossibile. Se il neoplasticismo può significare qualcosa per l’artista che crea o per il profano che cerca, esso sarà per coloro che sono andati oltre la morfoplastica. Possano questi soli vedere o udire l’opera d’arte neoplastica, possano questi soli leggere tutto ciò che è stato scritto o sarà scritto su di essa.

Benché la pittura neoplastica abbia solo alcuni anni di esistenza positiva, c’è già un gruppo che riconosce in essa la propria espressione artistica. Che un tale momento sia destinato a venire anche per la musica neoplastica è già prevedibile, ancor prima che esso venga realizzato. Questa realizzazione è soltanto una questione di tempo e di denaro.

Poiché la musica neoplastica va oltre la musica tradizionale, le sarà rifiutato il nome di «musica», esattamente come si rifiuta alla neoplastica la caratterizzazione di «plastica». Entrambi questi rifiuti sono però ugualmente illogici se non limitiamo la plastica alla sola «morfoplastica» e se non limitiamo la musica a un sistema. La differenza – la quale pone l’arte neoplastica oltre l’arte tradizionale – consiste unicamente in un maggiore approfondimento di una stessa cosa; l’intera arte plastica scaturisce infatti da una medesima fonte.

Sono occorsi molti secoli perché la morfoplastica maturasse dando origine alla neoplastica, la quale fu raggiunta solo attraverso una reciproca lotta fra gli opposti estremi. Le espressioni artistiche lo dimostrano chiaramente. Già nell’antichità il flauto si oppose alla lira (Dioniso ad Apollo). Nella musica del nostro tempo il jazz-band si contrappone al concerto. Dalla contrapposizione dell’uno e dell’altro sorgerà automaticamente la musica neoplastica. Lo sviluppo dell’individuo tende verso la «completezza». Una volta divenuto uomo completo, l’individuo si annulla nell’individuale e diventa in grado di vedere e udire in modo universale. La coscienza acquisita richiederà allora sempre la determinazione. Sorse così la necessità di un’espressione plastica determinata dell’universale. Essendo l’espressione (plastica) estetica più approfondita, in quanto esprime plasticamente l’armonia fisico-spirituale, il neoplasticismo è destinato all’essere umano completo del futuro.

Ma anche in esso il fisico cerca di dominare e soltanto un’arte astratta potrà esercitare il necessario contrappeso. Di contro, la morfoplastica è per l’uomo prevalentemente individuale: per l’uomo incompleto. Che questo si presenti in modo collettivo (Chiesa, comunismo, ecc.



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