Rivoluzioni americane. Una storia continentale, 1750-1804 by Alan Taylor

autore:Alan Taylor [Taylor, Alan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Revolutionary, Modern, General, Americas (North; Central; South; West Indies)
ISBN: 9788806235277
Google: tmjsAQAACAAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-10-15T10:50:56+00:00

Un altro governatore spagnolo considerava i pionieri «diversi dai selvaggi solo per il colore della pelle, per la lingua e per la superiorità della perversione in astuzia e disonestà». Gli spagnoli temevano che il popolo delle frontiere si sarebbe insinuato in Louisiana attraverso il fiume Mississippi proseguendo verso le Grandi Pianure fino a prendersi il Nuovo Messico se non lo stesso Messico, il ricchissimo bacino argentifero al cuore dell’Impero spagnolo85.

Sia le colonie di frontiera britanniche sia quelle spagnole, avendo una densità di popolazione bassissima, erano immense ma vulnerabili. La Louisiana copriva l’intera sponda occidentale del Mississippi estendendosi fino alle Grandi Pianure per un totale di 828 000 miglia quadrate, eppure nel 1782 poteva fare affidamento soltanto su 30 000 coloni, e in Florida gli ispanici erano appena 4000. Nel 1790 l’Alto Canada britannico aveva raggiunto una popolazione di soli 14 000 coloni, in insediamenti sparsi lungo il San Lorenzo e le sponde settentrionali dei Grandi Laghi, per un’estensione di quasi 1500 miglia. In Florida, Louisiana e Alto Canada le popolazioni native erano in maggioranza rispetto ai pionieri, che vivevano in sacche isolate vicino ai forti86.

Per consolidare la loro posizione e tenere lontani i pionieri americani, i britannici e gli spagnoli coltivarono alleanze con le popolazioni native prodigandosi in doni, soprattutto armi da fuoco e munizioni. Dopo la perdita delle tredici colonie, un intermediario britannico osservò: «Non siamo piú la prima potenza terriera in Nordamerica. Pertanto non possiamo permetterci di avere troppi indiani sotto il nostro appoggio e protezione». Armando gli alleati nativi, gli inglesi e gli spagnoli cercarono di preservare le zone cuscinetto, difese dai nativi, che erano situate tra le loro colonie e gli insediamenti dei pionieri americani. Grato per i sussidi ricevuti dagli spagnoli, un capo Creek, Alexander McGillivray, sottolineò: «La corona di Spagna otterrà e metterà in sicurezza una potente barriera in questi territori contro gli ambiziosi e invadenti americani». Figlio di un commerciante scozzese e di una donna Creek di alto rango, McGillivray optò per «la protezione di un grande sovrano» rispetto a quella «di un’indisciplinata repubblica». Bernardo de Gálvez si rallegrò della migliore «relazione con molte nazioni indiane che disprezzano gli americani, e hanno un’esperienza di guerriglia nelle foreste piú che adeguata»87.

Nel 1784, la Spagna cercò di arginare l’espansione americana anche precludendo il commercio dei coloni a New Orleans, che veniva raggiunta lungo il Mississippi. Pochi si sarebbero trasferiti nell’Ovest se non avessero avuto l’opportunità di prosperare con la vendita di farina, canapa, granoturco, del bestiame suino e del legname trasportati via fiume. Facendo il doppio gioco, gli intermediari spagnoli assicurarono ai leader dell’Ovest che avrebbero potuto riprendere il commercio se avessero lasciato l’unione in favore di un rapporto di dipendenza con l’Impero spagnolo. Se interdire il commercio attraverso il fiume era il bastone, riaprirlo era la carota; inoltre, concedendo ai leader occidentali alcune licenze speciali per il commercio con New Orleans, gli spagnoli cercarono di creare degli «interessi» che li spingessero a promuovere la secessione. Rilevando la debolezza degli Stati Uniti, il governatore della

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