ROBINSON CRUSOE by Daniel Defoe

ROBINSON CRUSOE by Daniel Defoe

autore:Daniel Defoe [Defoe, Daniel]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: cover, italiano, archivio italiano
pubblicato: 2010-05-31T09:41:31+00:00


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DIARIO, 5

Allora di buon animo mi alzai dal letto, il cuore improvvisamente confortato, e spronato a rivolgere a Dio le più ardenti preghiere per la mia liberazione. Dopo aver pregato presi la Bibbia, l'apersi per leggere e le prime parole che si presentarono ai miei occhi furono: «Servi il Signore e sta' di buon animo, ed Egli renderà forte il tuo cuore. In verità ti dico, servi il Signore.» Non posso ridire il conforto che ne attinsi. In risposta, posai il libro, l'animo pervaso da un sentimento di gratitudine, e misi da parte la tristezza, o per lo meno non fui più triste in quella circostanza.

Nel mezzo di queste riflessioni, di questi timori, di queste elucubrazioni, un giorno fui indotto a pensare che forse tutto ciò era solo un parto della mia fantasia, nient'altro che una chimera, e che l'orma poteva essere quella del mio piede, impressa sulla sabbia nel momento in cui ero sceso dalla barca. Questo pensiero valse a ridarmi coraggio e cominciai a convincermi di essere stato vittima di un'allucinazione; che non poteva esservi altra orma all'infuori della mia. Infatti, non c'era motivo di escludere che avessi fatto quel percorso venendo dalla barca, così come lo avevo seguito dirigendomi verso la barca stessa. Senza contare che non ero in grado di ricostruire con esattezza dove avevo o non avevo posato i piedi, e che, alla resa dei conti, se quell'orma apparteneva realmente al mio piede, avevo fatto la figura di quegli stolidi che s'ingegnano a inventar storie di spettri e di apparizioni e poi se ne spaventano più loro di quelli che le ascoltano.

Cominciai dunque a riprender coraggio e a sporgere il capo fuori di casa. Da tre giorni e tre notti non mi muovevo dal mio castello, cosicché cominciavo a sentire il morso della fame. Dentro, avevo ben poco cibo, a parte qualche focaccia d'orzo e un poco d'acqua. E poi a questo punto mi ricordai che dovevo munger le capre, occupazione che costituiva il mio diversivo pomeridiano; e infatti quelle povere bestie risentirono alquanto della mia trascuratezza; anzi, alcune corsero il rischio di esserne rovinate e di perdere il latte una volta per tutte.

Perciò, rincuorato dalla progressiva convinzione che non ci fosse mai stata altra orma all'infuori della mia, e pertanto si potesse tranquillamente concludere che mi ero lasciato spaventare dalla mia stessa ombra, ripresi a uscire all'aperto e andai alla mia casa di campagna a mungere il gregge. Ma se qualcuno avesse visto con quale timorosa circospezione procedevo, con quale frequenza mi guardavo alle spalle, con quale prontezza di tanto in tanto abbandonavo la cesta e fuggivo, temendo per la mia vita, avrebbe pensato che avessi un delitto sulla coscienza, o che di recente avessi subito un terribile spavento, il che, del resto, rispondeva a verità.

Comunque, dopo essermene andato in giro per due o tre giorni senza veder nulla d'insolito, cominciai a sentirmi rinfrancato e a pensare vieppiù che non fosse accaduto niente al di fuori della mia immaginazione. Tuttavia non riuscivo a convincermene



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