Russka by Edward Rutherfurd

autore:Edward Rutherfurd [Rutherfurd, Edward]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
pubblicato: 2011-12-15T23:00:00+00:00

Vide Daniele e tre dei più anziani andare di casa in casa, per assicurarsi che non mancasse nessuno.

Quando ritornarono solennemente, vide il padre fare un cenno.

Era l'ora.

Silenziosamente, lentamente, tutti cominciarono a salire le scale che portavano alla chiesa.

Lei e la madre restarono piuttosto indietro.

Si guardò attorno.

Ancora nessuna traccia di soldati.

Cinque uomini sarebbero rimasti fuori.

Quattro, al segnale convenuto, avrebbero dato fuoco alla paglia nella cripta.

Sarebbero saliti poi in fretta per le scale, le avrebbero ritirate, e barricato la porta.

Così com'era stato preparato, l'edificio avrebbe preso fuoco in un attimo, e le truppe dello zar avrebbero potuto soltanto essere testimoni del sacrificio.

Il quinto uomo era salito sul tetto, a fare da sentinella.

Sarebbe stato lui a dare il segnale.

Ora erano entrati quasi tutti.

Era giunto il turno di Arina e di Marjuska.

Stupita, Marjuska si accorse di non tremare più.

Salì con calma la scala.

Entrando in chiesa provò perfino uno strano calore quasi piacevole.

Le candele erano accese, più numerose del consueto.

Attorno a sé vedeva volti familiari, pallidi e tesi.

Subito dopo entrò Daniele.

Si rivolse a loro dalle porte della piccola iconostasi.

Fratelli e sorelle disse lentamente sembra che il momento sia venuto.

Quanti hanno paura ricordino che la morte a cui andiamo incontro è ben più facile di quella che ci aspetterebbe altrimenti.

E a tutti voi, dico: il nostro Dio, nel suo regno, ci aspetta. già con noi.

Ci apre le braccia. nostro padre e ci accoglie, finalmente, da questo mondo malvagio.

Preparatevi dunque a entrare, per l'amore perfetto di Cristo, nel suo regno di eterna luce. Poi cominciò a leggere le preghiere.

Tutto sembrava familiare e strano a un tempo.

La madre era accanto a lei.

La sua voce dolce, che cantava i responsori, era così bella e rassicurante.

Le candele sembravano scintillare con uno splendore inconsueto.

E come erano belle, dolci, calde le loro fiamme.

Si sentì prendere da una leggera vertigine.

Perché ora l'effetto delle bacche si faceva sentire, e Marjuska cominciò ad avere allucinazioni.

Arrivavano.

Nella pallida luce dell'alba l'uomo sul tetto vide le loro figure attraversare il fiume.

Esitò, quindi, traendo un profondo respiro, diede l'allarme agli uomini che attendevano in basso.

Sarebbe dovuto scendere anche lui.

Lo sapeva.

Doveva entrare.

Ma per qualche minuto restò ancora lassù, guardando l'alba, fissando le figure che si avvicinavano.

Poi corrugò la fronte.

Guardò di nuovo.

Certo, avrebbero dovuto essere più numerosi.

Eppure, no, in paese non entrava un contingente di soldati, solo due uomini.

E nella luce incerta non sembravano affatto uomini dello zar.

Erano cosacchi.

Sotto di sé vide che tre dei quattro uomini erano già scesi nella cripta con le torce.

Il quarto si preparava a seguirli.

Si guardò attorno.

I due cosacchi erano soli.

Ferma! gridò. Non sono gli uomini dello zar. Era mai possibile, dopo tutto, che fosse un falso allarme, che vi fosse per loro una tregua? Cosacchi: avrebbero potuto perfino essere Raskoiniki! Fermate l'incendio! Non ci sono truppe gridò affannosamente.

Soltanto dopo essere entrati al villaggio Andreij e Pavlo compresero quanto stava accadendo.

Mio Dio mormorò Andreij si bruciano vivi.

Hanno fatto loro il nostro lavoro. Andreij annuì. Purché muoia Daniele.

Di questo dobbiamo ancora assicurarci. Continuarono lentamente.

E videro che la gente cominciava a uscire dalla chiesa, scendendo dalle scale.

Era la sola cosa che Daniele non avesse previsto: un falso allarme.

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