(Ruthless Rivals 02) Incontri clandestini by Kate Bateman

autore:Kate Bateman [Bateman, Kate]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-07-31T12:00:00+00:00

23

Carys si bloccò sulla soglia. Le pareti di quella stanza erano più scure, più maschili, la versione verde bosco della suite vicina. Mentre le altre camere non erano ancora arredate, quella era dominata da un meraviglioso letto a baldacchino posto esattamente al centro.

Non era uno dei tipici letti scuri e massicci delle case inglesi, e neppure uno di quelli sovraccarichi di mostruosità dorate, sculture di putti e conchiglie di capesante. Quattro colonnine sostenevano un baldacchino quadrato progettato per formare un classico timpano romano. Lo stile, né maschile né femminile, era semplicemente elegante e austero.

“Esattamente come lui.”

Non c’erano tende, se non una striscia di seta color panna raccolta in pieghe sotto il baldacchino. Sul telaio del letto c’era un materasso nuovo, a giudicare dal bianco candido della fodera.

— Ah, è arrivato — commentò Tristan, compiaciuto. — L’ho ordinato direttamente a un laboratorio di Siena.

Il profumo di legno che emanava il suo corpo massiccio alle spalle di Carys le stuzzicò le narici, e qualcosa di caldo e lascivo le contrasse il ventre.

Quella sarebbe stata la camera di Tristan. Lui avrebbe dormito lì, in quel letto. Probabilmente nudo.

“Probabilmente non da solo.”

Qualcosa di simile a una fitta dolorosa le trafisse il petto. Verde: il colore dell’invidia.

— Ho bisogno di un po’ d’aria.

Si precipitò verso la porta alla sua destra, che per fortuna si apriva sul corridoio. Mentre scendeva di corsa le scale, Tristan partì al suo inseguimento battendo sul pavimento i tacchi degli stivali.

— Carys, aspettate!

Lei uscì da una porta aperta sul retro e utilizzò i preziosi secondi prima del suo arrivo per ricomporsi. Aveva già ritrovato la calma quando lui la raggiunse in fondo al terrazzo.

— Tutto bene?

Gli rivolse un sorriso allegro, ignorando la folle rabbia che le ribolliva dentro. — Oh, sì. Mi era venuto solo un po’ di affanno, tutto qui. Dev’essere stata la segatura. — Diede un finto colpetto di tosse. — Adesso sto benissimo.

Avrebbe preferito bruciare sul rogo, piuttosto che ammettere di essere rimasta sconvolta alla vista inaspettata di quella stanza. Ne avrebbe fatto volentieri a meno. Era già una pena fantasticare su di lui, immaginandolo a letto di notte. Adesso avrebbe potuto raffigurarselo nel contesto reale.

“Con un’altra fra le braccia… Maledizione!”

Fortunatamente, Tristan sembrò rassicurato dalla sua spiegazione e si voltò a guardare la casa.

— Allora, adesso che avete visto l’interno, cosa ne pensate?

“Penso che dovreste cambiare tappezzeria alla suite e non rivelarmi mai il colore.”

No, questo non poteva dirlo. Eppure, il pensiero di lui intento a fare l’amore in quel letto con un’altra la invogliava a punirlo, almeno un poco.

— Posso essere sincera? È bellissima, ma leggermente… fredda. — Tristan corrugò le sopracciglia, ma lei continuò imperterrita. — Ha bisogno di vita. Personalità.

— Ammetto che adesso sia un po’ vuota — fece lui, secco — ma non lo sarà più, una volta arredata. È che voi non siete abituata a una costruzione che non abbia diciassette diversi stili architettonici in una sola ala.

Quella graffiante descrizione di Trellech Court la fece quasi ridere, ma non era pronta a perdonarlo.

Tristan si voltò a indicare i giardini non ancora finiti davanti a loro.

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