RVH - Morte e vita (Italian Edition) by Lucia Guglielminetti

RVH - Morte e vita (Italian Edition) by Lucia Guglielminetti

autore:Lucia Guglielminetti [Guglielminetti, Lucia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 151763346X
Amazon: B01678T89W
pubblicato: 2014-10-06T22:00:00+00:00


Siamo sulla sua macchina. Una limousine, addirittura. Piccolo, tronfio sacco di merda. Uno dei bestioni ha preso in consegna la mia auto, gli altri due sono seduti davanti, oltre il vetro oscurato. Quello che può sentirmi è con noi. Devo tentare di convincerlo, se non ad aiutarmi, almeno a chiamarsi fuori.

“Spogliati” mi ordina il furetto.

“Dai, bellezza, abbiamo tutto il tempo.”

‘Voi lavoravate per Vincent. Gli eravate fedeli. Aiutatemi a vendicarlo’

Non mi giunge risposta. In compenso lo stronzo mi prende per i capelli e punta gli occhi nei miei. Artiglio la pelle del sedile con le dita. Devo controllarmi. Ancora per poco. Ancora per poco.

“Ti ho detto di spogliarti.”

“Come vuoi…”

Mi sfilo la giacca e la t-shirt. Abbasso la zip dei pantaloni. Lui mi sta fissando con aria rapita il torace, sui cui spiccano le cicatrici del mio ultimo incontro con i lycan, e con Blackspear. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

“Oh, per tutti i diavoli. Chi è stato?” balbetta.

“Il mio creatore… Come ti ho detto, doveva… educarmi. Gliene sono grato.”

“Ma questo bastardo è ancora vivo?”

“No. Gli ho strappato la testa e gli ho dato fuoco.”

Accidenti a me e alla mia linguaccia. Ho di nuovo fatto il Raistan, per dirla alla Shibeen. Ormai è fatta, però. Almeno mi godo la sua espressione preoccupata.

'Generale, che stai dicendo?' mi ammonisce il bestione al di là del vetro.

‘Non lo so. Non ce la faccio più. Ho bisogno di sapere da che parte state. Manca poco’

“E… come mai?” mi chiede Cecil, sfiorando le cicatrici con le dita.

“Voleva lasciarmi. Non gliel’ho permesso.”

“Sembrano graffi di lycan…”

“Lo sono. Ne aveva uno per amico. Si serviva di lui, a volte, quando le mie mancanze erano particolarmente gravi.”

“Povero, povero piccolo Patrick… Vieni qui…”

Mi lascio abbracciare. Palpare. Baciare. Prima o poi finirà. Prima o poi sarò io a mettergli le mani addosso nel modo appropriato. Prima o poi morirò e non dovrò ricordare tutto questo.

Il vetro oscurato si apre scorrendo sulla sua guida e il grosso vampiro al volante ci annuncia che siamo arrivati.

“Devi avere ancora un attimo di pazienza, tesoro. Poi potrai farmi tutto quello che vuoi” gli sussurro, mentre mi rivesto. Sono esausto, l’unica cosa che voglio è un altro bagno caldo come quello di ieri, per togliermi di dosso quest’orribile sensazione di sporco.

“Voi tre. Salite, ma aspetterete sul pianerottolo. Non vi voglio fra i piedi, è chiaro?”

“Ma… il Kilar…”

“Il Kilar non è qui, e io me ne sbatto! Andiamo, Patrick. Facci strada.”

“Con piacere.”

Eccoci. Nel mio territorio. Naturalmente non è la mia meta finale, non posso torturare un vampiro o chicchessia in un condominio e sperare che nessuno lo senta. Ho intenzione di portarlo in un magazzino abbandonato simile a quello in cui m’incontravo con Philippe. Là potremo sfogarci entrambi, lui a urlare e io a dargli motivo di farlo. E poi… quando mi sarò divertito a sufficienza, Guillaume riceverà una bella telefonata. Dio, cosa non darei per vedere la sua faccia…



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