Saggi sull’empirismo radicale by William James

autore:William James [James, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis
pubblicato: 2019-01-15T00:00:00+00:00

4.

Una parola, ora, prima di concludere, riguardo ai corollari delle tesi esposte. Dato che l’acquisizione della qualità cosciente da parte di un’esperienza dipende dal contesto nel quale si trova, ne consegue che il totale di tutte le esperienze, non avendo contesto alcuno, non può essere a rigore chiamato affatto cosciente. È un questo, un Assoluto, un’esperienza “pura” su scala gigantesca, indifferenziata e indifferenziabile in pensiero e cosa. Questo è stato sempre in pratica riconosciuto dagli idealisti post-kantiani quando hanno chiamato la loro dottrina una Identitätsphilosophie. La domanda che riguarda la Beseelung (spiritualizzazione) della totalità delle cose non dovrebbe quindi essere neppure posta. Lo stesso vale per la domanda sulla sua verità, perché la verità è una relazione interna alla totalità, che è valida tra i pensieri e qualcos’altro, e i pensieri, come abbiamo visto, possono essere soltanto cose legate a un contesto. Per questo le esperienze pure della nostra filosofia sono, considerate in se stesse, tanti piccoli Assoluti, poiché la filosofia dell’esperienza pura è soltanto una Identitätsphilosophie più frammentata.

Intanto, un’esperienza pura può essere postulata con qualsiasi ampiezza o campo. Se esercita la sua funzione retrospettiva e appropriativa su qualsiasi altra porzione di esperienza, quest’ultima entra per questo motivo nel suo proprio flusso coscienziale. E in questa operazione gli intervalli di tempo non hanno alcuna importanza determinante. Dopo aver dormito, le mie capacità retrospettive sono altrettanto intatte quanto tra due momenti successivi della mia veglia. Di conseguenza se milioni di anni dopo, un’analoga esperienza retrospettiva dovesse in qualche modo venire alla luce, il mio pensiero attuale formerebbe una parte genuina della mia estremamente ampia vita cosciente. “Formerebbe una parte”, dico, ma non nel senso che le due cose potrebbero essere dal punto di vista dell’essere o della sostanza una sola: questo non è possibile poiché sono fatti numericamente discreti, ma solo nel senso che le funzioni del mio pensiero attuale, la sua conoscenza, il suo scopo, il suo contenuto e, per farla breve, la sua “coscienza”, essendo ereditate, continuerebbero praticamente senza mutamenti. Speculazioni come quelle di Fechner su un’anima della terra, di ampiezze maggiori di coscienza che ne abbracciano di minori in tutto il cosmo, sono, perciò, filosoficamente in regola, ammesso che distinguano il punto di vista funzionale da quello sostanziale e non considerino la minor coscienza in discussione come un tipo di materiale esistente di cui sono fatte quelle più ampie.6

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