(Scandalous Highlanders 01) Un diavolo in kilt by Suzanne Enoch

(Scandalous Highlanders 01) Un diavolo in kilt by Suzanne Enoch

autore:Suzanne Enoch [Enoch, Suzanne]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852099267
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-11-26T12:00:00+00:00


9

Ranulf si svegliò tra urla e latrati. Aveva i muscoli intorpiditi, il che, si rese conto, era comprensibile, visto che si era addormentato alla scrivania. Sulla guancia aveva appiccicata una pagina del libro di diritto inglese che stava leggendo: sollevò la testa e si grattò la barba ispida, quindi si alzò con un gemito.

Dalla porta gli giunse una voce famigliare. — Accidenti, sembra che tu ti sia catapultato dall’inferno direttamente nel camino.

Si sentì profondamente sollevato alla vista del giovane alto con i capelli neri. — Ti avevo detto di rimanere a Glengask — replicò, mentre aggirava la sedia per raggiungere suo fratello Arran.

All’improvviso non si sentì più in inferiorità numerica rispetto ai nemici, fossero inglesi o... femmine.

— Sì, ma ho disobbedito.

Ranulf lo strinse in un forte abbraccio. — Sono contento di vederti.

— Puoi ben dirlo. Hai bisogno d’aiuto per fare ordine in quel caos là fuori. — Arran gli diede una pacca sulla schiena e si sciolse dalla stretta. — Owen ha detto che i cavalli sono stati messi in salvo e tutti se la sono cavata soltanto con qualche scottatura. Secondo lui, l’artefice di tutto è Donald Gerdens: voleva scommettere con me dieci sterline.

— Non accettare la scommessa: perderesti.

Percorsero insieme il corridoio verso la saletta della colazione, dove su una credenza era imbandita una semplice colazione a base di haggis riscaldato, pane tostato e uova sode. Fergus saltellava attorno a loro infilando la testa alternativamente sotto la mano di Arran e quella di Ranulf.

— Una è con Winnie, immagino. — Arran si servì un’abbondantissima colazione, quindi agganciò con lo stivale la gamba di una sedia per sedersi a tavola.

— Sì. Anche Peter e Debny sono a Hanover House.

— Bene. Il tempo di mettere qualcosa sotto i denti, poi andiamo a far fuori Berling.

Dopo essersi riempito il piatto ancora più del fratello, Ranulf prese posto di fronte a lui. Arran era il più equilibrato dei MacLawry, il più istruito e, forse, il più perspicace. Doveva esserlo per forza, se da quel poco che aveva saputo dell’incendio si era convinto del coinvolgimento di Berling.

— Allora? — lo sollecitò Arran dopo un momento. — Hai qualcos’altro in mente?

Ranulf si lasciò andare contro lo schienale, mentre un Owen eccessivamente premuroso gli riempiva la tazza di caffè bollente. — Ieri sera, Myles mi ha fatto presente che qui non siamo nelle Highlands. Non avrei difficoltà a spaccare la testa a Berling, ma non credo che in Inghilterra la vendetta sia apprezzata come da noi.

— Non più, a quanto pare. I sasannaich sono quasi civili. — Arran divorò un grosso boccone di haggis. — Quindi, hai un’altra idea?

— Al momento no. — Il fratello prese un sorso di caffè e chiuse gli occhi nel sentirsi pervadere di calore fino alla punta dei piedi. — Comunque, adesso che sei qui, possiamo tenerlo d’occhio meglio.

Arran lo guardò incuriosito con le sue iridi celesti, poi tornò alla colazione. — Tenerlo d’occhio. È diverso.

— Cosa intendi?

— Intendo che è diverso. Avevo solo undici anni quando morì athair, però capii



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