Sconfitti (Italian Edition) by Corrado Stajano

Sconfitti (Italian Edition) by Corrado Stajano

autore:Corrado Stajano [Stajano, Corrado]
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2021-10-06T16:00:00+00:00


I padroncini

Erano mutati rispetto al passato uomini e donne negli anni del boom? Il relativo benessere aveva cambiato la vita? «Tutto porta via il tempo, anche la memoria» dice Meride, un personaggio delle Bucoliche.

Erano già stati dimenticati gli anni cupi e tristi della guerra, la paura, la fame? Le centinaia di migliaia di famiglie che conservavano sui vetri della credenza le fotografie dei figli, dei padri, dei fratelli caduti in Russia, in Africa, morti nei lager nazisti non avevano dimenticato. La vita, per loro, era quella che avrebbe potuto essere, non riuscivano a riconciliarsi con l’allegrezza festosa del tempo presente. Ma il rullo dell’esistenza seguitava naturalmente a girare, i bambini diventati grandi erano all’oscuro di quel passato. I loro padri dovevano faticare. Gli anni della ricostruzione non furono facili in vaste regioni del Paese distrutte dalla guerra. Milano era irriconoscibile, il 50 per cento delle case era stato raso al suolo, un altro 10-15 per cento gravemente danneggiato. I reduci, smarriti, spesso non trovavano più la casa dove erano nati e vissuti, gran teatro del vuoto. Il lavoro non mancava, ma la ricostruzione non era soltanto materiale dopo vent’anni di fascismo che aveva reso automi dell’obbedienza milioni di uomini e di donne.

La vita ricomincia lentamente con nuovi ritmi. Rifar la casa e la fabbrica sono i compiti primari. C’è chi parte dal nulla, operai animosi diventano imprenditori, mettono in piedi botteghe, aziendine, case, laboratori artigiani. C’è chi commercia in proprio, chi con i paesi stranieri. Si produce di tutto, aumentano i consumi, gli orari di lavoro sono incontrollati, gli infortuni si moltiplicano, la tutela sindacale è inesistente, di scioperi non si parla neppure.

Nel nome di quel che è chiamato progresso nulla è proibito.

Chi sono i personaggi dell’Italia del boom? Giovanni Borghi, per esempio, il padrone della Ignis, da garzone a grande industriale, re dei frigoriferi, degli scaldabagni e di altri elettrodomestici. La sua fabbrica più importante, il marchio, è a Comerio, nel Varesotto, ma ne possiede molte altre: in Italia e all’estero ha 1300 dipendenti, senza contare gli operai disseminati nei laboratori satelliti. È padrone anche di squadre di calcio, di corridori ciclisti, di scuderie di cavalli, di pugili, di tennisti.

«Una commissione interna che si era costituita nel 1953 durò appena sei mesi, al termine dei quali nessuno dei cinque membri che la componevano era ancora operaio della Ignis. Non siamo stati licenziati, no, ma promossi nello staff dirigenziale o “liberalizzati” con anticipo di capitali, per costruire altri laboratori artigiani.»57

È anche un simbolo del Paese, Giovanni Borghi, il cui nome, non molto tempo dopo, finirà nel nulla.

Tutto contento di sé e della sua vita, ne parla festoso:

Alle sue spalle c’è un frigorifero tutto d’oro. Il commendatore lo osserva con studiata indifferenza: «Me l’hanno regalato le maestranze, è il milionesimo» dice. Il sole vi sbatte addosso e crea strani riflessi nello stanzone di rappresentanza della ditta, cupo, reso ancor più lugubre da grandissime fotografie appese alle pareti. Il commendatore me le indica a una a una: «Mio padre lavorava con gli



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.