Scurpiddu by Luigi Capuana

Scurpiddu by Luigi Capuana

autore:Luigi Capuana [Capuana, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Classics
ISBN: 9788868721732
Google: zU-_ugEACAAJ
editore: Cento Autori
pubblicato: 2018-10-15T09:36:32+00:00


XI

- Ora che Scurpiddu è proprietario non guarda in viso a nessuno!

Il Soldato si divertiva a farlo arrabbiare dicendogli così con aria di canzonatura, tutte le volte che lo vedeva.

- O che li ho rubati, forse? - rispondeva Scurpiddu.

- E tu credi davvero che il massaio ti ha regalato i pulcini? Quando saranno cresciuti…Per ora fa spassare il ragazzino! E spàssati! Spàssati!

- Sarà vero, mamma, quel che dice il Soldato?

Ricorreva dalla sua mamma per rassicurarsi.

- Làscialo cantare!

- Domandatelo voi al massaio, - insisteva. - A me, mi ha risposto: “Sì, sì, asino! Sono tuoi!”.

Ma poi si è messo a ridere. Glielo domanderete, mamma?

- Appena potrò alzarmi da letto, sta’ tranquillo.

Gli avea risposto con un fil di voce. Ormai era convinta che da quel letto non si sarebbe più alzata viva.

Medico e medicine niente.

I medici che possono farci col castigo di Dio? Tastano il polso, ordinano intrugli che ci vuole un occhio del capo per pagarli; e poi?… Se il Signore non fa il miracolo, si crepa più presto; e al medico che ci ammazza bisogna dargli anche quattrini, per giunta!

Nella masseria tutti la pensavano così; e la massaia affermava che certe medicine che sapeva lei, decotti di erbe e polveri di foglie secche, tostate, guarivano la gente meglio di qualunque intruglio dello speziale, se Gesù Cristo e la Madonna li benedicevano: il busilli stava qui. Se Dio non vuole…

E Domineddio proprio non voleva che la povera comare Nina guarisse.

- Pei miei peccati! - ella diceva. - Ma è stata la fame, massaia! Tutti i poveretti andavano via, in cerca di un tozzo di pane nei paesi dell’interno dove non avevano avuto la mal’annata… Mio marito diceva: - No, se dobbiamo morire, è meglio morire qui! - Io mi sentii prendere da una vampata di pazzia! La fame! Credetemi, massaia!… La fame! E andai via con gli altri, famiglie intere! Poi nessuno tornava… Chi sapeva la via? E senza un soldo, come avventurarsi? Facevo scrivere una lettera di tanto in tanto… anche al sindaco… Non rispondevano mai. Quando arrivò la notizia della disgrazia di mio marito…

- Lo so, lo so! Me n’avete parlato tante volte. - la interrompeva la massaia.

Ella sentiva bisogno di giustificarsi davanti la sua coscienza riguardo all’abbandono del figliuolo.

E aveva voluto confessarsi l’altra domenica, con Don Pietro venuto a celebrare la solita 27

messa,

Scurpiddu non aveva nessun’idea del grave pericolo di perdere sua madre. Per ciò una sera, tornando alla masseria coi tacchini, non badò molto alla commozione e al turbamento della massaia che gli disse:

- La tua mamma riposa: non disturbarla poveretta.

Il Soldato, quella sera, non solamente non lo stuzzicò come soleva, ma dopo aver mangiato in comune con gli uomini la minestra di fave secche lessate e condite con olio e aceto, tirò fuori da una tasca un suo libro scucito e mezzo strappato, e chiamò Scurpiddu:

- Vieni qua, vediamo se più riconosci un a o un b!

E tutti stavano zitti attorno per sentir compitare il ragazzo.

Era un bel pezzo che Scurpiddu non guardava una pagina del



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.