Seducimi Ancora by Megan Hart

Seducimi Ancora by Megan Hart

autore:Megan Hart [Hart, Megan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Erotico
editore: rosa blu
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


15

Almeno questa volta non ero nuda.

Però ero sconvolta. Respiravo affannosamente, avevo lo stomaco sottosopra e la testa mi faceva così male che gridai per il dolore, poi arrivai barcollando fino al divano dove mi distesi stringendo un cuscino come un'ancora di salvezza. Non mi girava tutto intorno, per fortuna, ma impiegai qualche minuto a calmarmi.

Mi alzai a sedere lentamente. «E che cavoli!» esclamai.

Avevo un tono tormentato, disperato. Mi sentivo malissimo, non tanto fisicamente, perché dopo un po' il dolore era passato, ma psicologicamente ero a terra. Il disturbo neurologico di cui soffrivo non aveva mai avuto grandi ripercussioni fisiche; solo ultimamente, le conseguenze dei miei momenti di vuoto erano diventate più pesanti. Non ero infelice per la nausea o il mal di testa; quello che mi turbava era il dubbio che forse nel mio cervello si fosse rotto qualcosa, che di lì a qualche istante un'emorragia mi avrebbe fatto perdere i sensi e, infine, la vita.

Ma la verità era che non volevo che le mie allucinazioni sparissero.

Mi piaceva essere trasportata dalla mia mente in un posto in cui potevo fare l'amore con un uomo bello e sexy come Johnny Dellasandro, senza dovermi preoccupare di dettagli pratici e prosaici come una gravidanza indesiderata. Non dovevo neanche mettermi il rossetto e il profumo, ne abiti scollati per essere desiderabile. Non dovevo pensare alle bollette da pagare o al mio girovita che aumentava se mangiavo troppi dolci e non camminavo abbastanza. In quel mondo creato dalle proiezioni dei miei desideri, Johnny mi baciava e mi accarezzava dappertutto, mi possedeva e io potevo farlo impazzire, sapendo che lo desideravo tanto intensamente quanto lui desiderava me.

Ora, però, quello di cui avevo voglia più di ogni altra cosa era di fare una bella doccia calda, perciò andai in bagno, mi spogliai e rimasi sotto il getto d'acqua bollente finché non mi sentii un po' meglio. Mi asciugai, mi spalmai di crema idratante il viso e il corpo, mi pettinai i capelli e infilai una maglietta ormai stinta che mi arrivava a metà coscia ed era abbastanza stretta da aderire alle mie curve che avrei preferito dimenticare. Scrutai il mio riflesso allo specchio, lisciando il cotone leggero sul seno e sui fianchi. Non ero insoddisfatta del mio corpo, tutto sommato; ero molto meno ossessionata dalla magrezza delle mie amiche che passavano il tempo a detestarsi e a cercare di somigliare ai modelli inarrivabili e irreali che ci propinavano i giornali e la televisione.

«Devo andare più spesso in palestra» mi dissi mettendomi di profilo e tirando indietro la pancia. Però sapevo già che non lo avrei fatto o che, anche se mi fossi sforzata, sarei stata tentata dai muffin del Mocha e da cappuccini supergolosi. Per me erano quasi una terapia, perché avevo ormai constatato con l'esperienza che lo zucchero e la caffeina riuscivano laddove i farmaci fallivano.

I capelli umidi mi gocciolavano lungo la schiena, perciò li tamponai con l'asciugamano, poi mi misi una felpa aperta sopra la maglietta e dei calzettoni di spugna. Scesi in cucina per prepararmi una cioccolata calda prima di infilarmi a letto con un libro o un film in DVD.



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