Sento dico voglio: Parole consapevoli per le tue relazioni by Marzia Benvenuti

Sento dico voglio: Parole consapevoli per le tue relazioni by Marzia Benvenuti

autore:Marzia Benvenuti [Benvenuti, Marzia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti


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Questi diritti sono una specie di vademecum, una lista da tenere presente per sapere e ricordare che cosa dovresti portare con te quando affronti un viaggio.

Quando ero una ragazzina ho frequentato gli scout. Ho iniziato molto presto: avevo cinque anni e se anche tu conosci la realtà degli scout, saprai che è una vera scuola di disciplina e acquisizione di autonomia. Ti insegnano a organizzare e a distinguere cosa è importante e cosa non lo è. Ricordo ancora quando prima del classico campo estivo veniva mandata a tutti i partecipanti la lista di cosa fosse obbligatorio portare: quello nella lista era logico, preciso, senza troppi fraintendimenti. Sia chiaro: ciò che c’era era strettamente consigliabile per facilitare il soggiorno, ma non avrebbe comportato l’espulsione non averlo con sé. Ecco, i diritti assertivi sono un po’ la stessa cosa: tu sei libero di usufruirne o meno, ma la probabilità che le tue relazioni migliorino se lo fai è decisamente più alta.

Ora, immagina di essere una persona estremamente disordinata o avversa alle liste e poco propensa all’organizzazione: come fare a concentrare tutto il necessario in uno zaino, a scegliere le cose e a sistemarle in poco spazio? Di certo non è semplice, ma si può imparare. È un po’ la stessa cosa che, nel campo comunicativo, ho letto nella domanda che mi ha fatto un giorno Virginia: «Ma chi non è assertivo ed è ben lontano dall’esserlo, come fa ad arrivare a pensare assertivamente?». La sua domanda era legittima, da un lato realistica nei confronti delle sue mancanze, dall’altro anche desiderosa di voler cambiare. «Per imparare a pensare assertivamente dovrai iniziare a prestare attenzione a come ti parli» le dissi io, e continuai: «Vedi, non puoi fare niente per evitare che ti passino per la mente alcuni pensieri, ma puoi fare molto per coltivare un modo più assertivo di parlare con te stessa».

Così le chiesi di esercitarsi a identificare i suoi pensieri automatici, i primi che le passano per la mente quando si trova di fronte a una situazione che le provoca disagio. Sia chiaro: non è che il solo fare caso ai pensieri o il pensare positivamente ti farà come per magia diventare assertivo; di fatto c’è bisogno di pratica, di perseveranza e impegno nel farsi rispettare. Quindi davanti ai pensieri automatici inizia a metterli in discussione non in modo irrealistico, ma tenendo conto del modo in cui ti stai rivolgendo, ad esempio chiedendoti: “Sto pensando in modo passivo, assertivo o aggressivo?”, oppure “Ho risposto in modo passivo, assertivo o aggressivo?”.

Il confutare i propri pensieri è la base del mio lavoro da cognitivista comportamentale e so che in effetti, per alcune persone, il solo rendersi conto di avere un certo modo di pensare può essere sufficiente per aiutarle a cambiare, specialmente quando capiscono di avere il diritto di cambiare e di pensare in modo diverso. Ma non per tutti basta questo. Ci sono credenze che impediscono di pensare e agire in modo assertivo: Albert Ellis, uno psicologo statunitense che ha



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