Sexual Personae by Camille Paglia

Sexual Personae by Camille Paglia

autore:Camille Paglia [Paglia, Camille]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica umanistica
ISBN: 9788806124380
editore: Einaudi
pubblicato: 1993-05-31T16:00:00+00:00


Capitolo tredicesimo

Spazio e velocità. Byron

La seconda generazione di poeti romantici inglesi ereditò quanto la prima aveva realizzato. Byron, Shelley e Keats lessero e assimilarono le poesie di Wordsworth e Coleridge, dando loro nuova forma. Fu questa generazione più recente di poeti a creare il mito dell’artista romantico segnato dal destino. Tutti e tre si recarono in esilio e morirono giovani, nell’Italia e nella Grecia pagane. Moda e pubblicità fecero di loro degli eroi sessuali dell’alta società europea: essi, a differenza di Blake, di Wordsworth e di Coleridge, incarnarono delle personae sessuali nella loro vita vissuta. Le poesie di Byron, Shelley e Keats sono gesti teatrali di autodefinizione. La prima generazione romantica aveva liberato l’energia psichica nella quale la seconda sguazzò, in qualche caso annegandovi. Conquistare la libertà è un conto, sopravviverle un altro. Le morti premature di Byron, Shelley e Keats stanno a testimoniare le tensioni intollerabili a cui conduce una visione del mondo romantica e libertaria. Blake e Wordsworth aspiravano a un’identità priva di personalità: ma la personalità è la realtà ultima dell’Occidente. Byron, Shelley e Keats ebbero con la personalità, la propria e l’altrui, un complesso rapporto di odio-amore.

Lord Byron rende tremendamente esplicito il tema romantico dell’incesto. In Manfred (1817) io vedo un ibrido fra il Faust di Goethe e Tintern Abbey di Wordsworth. Il focoso eroe byroniano è tormentato dal sentimento di colpa in relazione a un qualche misterioso delitto da lui commesso. È ossessionato dalla sorella morta Astarte, una sua copia identica quanto agli occhi, alla voce, alle fattezze. Byron ha il gusto della trasgressione sessuale. Sono i loro amori proibiti a rendere sovrumani i suoi personaggi. Rifiutando ogni rapporto sociale, Manfred non fa che ricercare se stesso sotto una forma sessualmente trasfigurata. Mentre la sorella di Wordsworth non impedisce a quest’ultimo di restare solo e immune dalla sessualità, Astarte (la Venere fenicia) trascina Manfred nel vortice del sesso.

Lo spirito della sorella fa la sua comparsa in Manfred allo stesso identico punto in cui si materializza in Tintern Abbey. Astarte era morta nella torre di Manfred allorché il suo cuore era «avvizzito» specchiandosi in quello di lui. Essa non ha sepoltura. Che cosa è accaduto? Dov’è? È l’occidentale brama di conoscenza di Manfred che ha annientato sua sorella, così come Faust ha annientato Gretchen. Oscar Wilde riproduce l’identica situazione nella scena culminante de Il ritratto di Dorian Gray, in cui due sosia, un uomo e il suo ritratto, si ritrovano faccia a faccia nel chiuso di una soffitta. L’uomo viene ritrovato morto, spaventosamente «avvizzito»: lo stesso termine usato da Byron. Nel contemplare il cuore del fratello come in uno specchio, Astarte muore per un attacco di demonico narcisismo. Fratello e sorella travalicano i limiti dell’identità occidentale e si scambiano personalità. Manfred si fonde con troppa veemenza con la sorella e la assimila a sé. Come spiegare altrimenti la scomparsa del corpo di lei?

L’unione di Manfred con sua sorella è un esperimento sessuale solipsistico che non ha successo. L’irrequietezza e i rimorsi di lui sono sintomi della congestione contratta nel fagocitarla.



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