SIDNEY SHELDON. Ricordi di mezzanotte by Sconosciuto

autore:Sconosciuto
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-04-30T22:24:07+00:00

La mattina dopo Tony Rizzòli tornò al museo. Parecchi turisti affollavano le sale, contemplando gli antichi tesori.

Korontzis, che vedendolo era arrossito, lo condusse nel suo ufficio. «Proprio non so come ringraziarla per ieri sera, Tony.

Quella ragazza… è stato magnifico».

Rizzòli sorrise. «A che cosa servono gli amici altrimenti, Victor?»

«Ma non posso fare niente per ricambiare la sua generosità».

«E neppure me lo aspetto», replicò Rizzòli, serio. «Lei mi è simpatico, e apprezzo la sua compagnia. A proposito, stasera hanno organizzato un pokerino in un albergo. Voglio farci un salto. Le interessa?»

«Grazie. Mi piacerebbe, ma…» Il conservatore si strinse nelle spalle. «Credo che sia meglio lasciar perdere».

«Oh, avanti. Se è il denaro a preoccuparla, non ci pensi.

Pago io».

Korontzis scosse la testa. «È già stato anche troppo gentile con me. Se perdessi, non potrei restituirle il denaro».

Rizzòli sogghignò. «E chi dice che perderà? È tutto combinato».

«Combinato? Non capisco».

«Sarà un mio amico, Otto Dalton, a gestire il gioco», confidò Rizzòli. «In città sono arrivati certi ricchi turisti americani appassionati del gioco d’azzardo e Otto e io contiamo di farceli».

Korontzis lo guardava con occhi sbarrati. «Farveli? Vuol dire… vuol dire truffarli?» Si leccò nervosamente le labbra.

«Io non ho… non ho mai fatto una cosa simile».

Tony annuì con aria comprensiva. «È logico, e se il pensiero la disturba, posso capirla. Il fatto è che mi sembrava un buon sistema per permetterle di tirar su due o tremila dollari».

Korontzis sbarrò ancora di più gli occhi. «Due o tremila dollari?»

«Come minimo».

Il greco si leccò di nuovo le labbra. «Ma non è… non è pericoloso?»

«Se fosse pericoloso non lo farei, le pare?» rise Tony Rizzòli.

«No, è un giochetto da ragazzi. Otto è un professionista.

Può manomettere un mazzo di carte dall’alto, dal centro e dal basso. Lo fa da anni e non l’hanno mai beccato».

Korontzis lo guardava.

«Di quanto… di quanto avrei bisogno per essere della partita?»

«Più o meno cinquecento dollari. Ma le dico una cosa: questo affaretto è talmente sicuro che le presterò io i cinque bigliettoni, e se perderà non dovrà restituirmeli».

«È davvero generoso da parte sua, Tony. Perché… perché fa tutto questo per me?»

«Glielo dico io perché». La voce di Tony si riempì d’indignazione.

«Quando vedo un uomo perbene che lavora sodo come lei, con una posizione di responsabilità com’è la sua…

conservatore di uno dei più grandi musei del mondo… e che lo stato non apprezza neppure quanto basta per garantirgli uno stipendio decente… costringendolo a sbattersi come un pazzo per mantenere la sua famiglia… Be’, voglio essere sincero, Victor, queste cose mi fanno uscire dai gangheri. Da quanto tempo non riceve un aumento?»

«Al museo non… non concedono aumenti».

«Ecco, vede? Mi ascolti, le sto offrendo un’opportunità, Victor.

Lasci che le faccia un piccolo favore stasera… potrà ricavarne qualche migliaio di dollari e cominciare a vivere come sarebbe suo diritto. In caso contrario, continuerà a tirare la cinghia per il resto della sua vita».

«Non lo so, Tony. Non dovrei…»

Rizzòli si alzò. «Capisco. Be’, probabilmente tornerò ad Atene fra un anno o due, e magari ci rivedremo. È stato un piacere conoscerla, Victor». Si avviò verso la porta.

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