Sintomi morbosi (Italian Edition) by Donald Sassoon

Sintomi morbosi (Italian Edition) by Donald Sassoon

autore:Donald Sassoon [Sassoon, Donald]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2019-02-27T23:00:00+00:00


5. L’EGEMONIA AMERICANA

L’Europa fa ora parte della periferia del mondo. Gli europei parlano ininterrottamente dell’Europa. Si chiedono quale sia il suo ruolo, dove stia andando e se gli Stati Uniti possano continuare a guidarli o se emergerà qualche nuovo paese egemone. Eppure non dovremmo dimenticare che non è inevitabile che sia un unico paese a dover «guidare il mondo». In realtà nessuno ha mai «guidato il mondo» e i poteri egemoni lo erano, al massimo, in una regione determinata (la Macedonia, l’antica Roma, la Cina imperiale, l’India dei moghul, gli imperi inca e azteco e quello ottomano). In ogni caso il mondo può funzionare altrettanto bene (o altrettanto male) senza un paese «egemone». Ciò che conta è quello che fa l’egemone putativo quando la sua egemonia è minacciata – una caratteristica dell’ideologia americana nell’epoca del suo declino: «Cieca soddisfazione di sé e credenza nella giustezza naturale del proprio dominio», per dirla con Perry Anderson.1

La Gran Bretagna, verso la fine del XVIII secolo e per gran parte del XXI secolo, non era egemone; dominava i mari o così riteneva, giacché aveva la marina più potente del mondo e, alla fine del XIX secolo, il più vasto impero di sempre, ed era la principale nazione commerciale, ma non controllava il mondo.

Gli Stati Uniti non erano egemoni prima della seconda guerra mondiale, sebbene fossero stati la prima potenza industriale almeno dal 1900. E anche dopo il 1945, pur essendo di certo la superpotenza principale, dovettero confrontarsi con il blocco comunista. Non potevano fare come volevano. Avevano di fronte la Cina comunista. Non furono in grado di impedire la divisione della Corea. All’inizio, nella corsa allo spazio, inseguivano l’Unione Sovietica. Soffrirono un’umiliazione senza precedenti in Vietnam. Dovettero accettare uno stato comunista, Cuba, a poche miglia dalle rive della Florida. Non poterono proteggere uno dei loro principali alleati in Medio Oriente, lo scià dell’Iran, dalla deposizione da parte dei seguaci dell’ayatollah Khomeini. Non furono capaci nemmeno di soccorrere gli ostaggi tenuti in Iran, perché due loro elicotteri entrarono in collisione e nell’incidente morirono otto soldati americani. La questione dovette essere risolta dopo negoziati per i quali gli USA accettarono la richiesta originale dell’Iran di svincolare 8 miliardi di dollari di beni iraniani nelle banche americane.

L’incompetenza totale dei militari americani è stata ampiamente dimostrata in quasi tutte le loro avventure all’estero, anche se le spese militari (610 miliardi di dollari) sono pari al totale di quelle delle altre sette maggiori potenze che vengono dopo di lei (601 miliardi).2

Gli Stati Uniti non sono stati capaci di sconfiggere i talebani in Afghanistan (uno degli stati più poveri del mondo), in quella che è diventata la più lunga guerra americana di sempre, anche se avevano schierato, in una sola volta, più di 100.000 soldati – ne avevano persi 2300 – e speso più di un trilione di dollari.3 Prima del loro coinvolgimento nell’area, le autorità americane, seguendo ciecamente la logica della guerra fredda, fornirono aiuti ai mujāhidīn antisovietici per contrastare l’intervento dell’URSS del dicembre 1979. Nel 1989 l’URSS di Gorbačëv ritirò le truppe senza aver ottenuto nessuno dei propri obiettivi militari.



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