Smeraldi a colazione by Marta Marzotto

Smeraldi a colazione by Marta Marzotto

autore:Marta Marzotto [Marzotto, Marta]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Rich & Famous, General
ISBN: 9788860527059
Google: HLwADQAAQBAJ
editore: RCS Libri
pubblicato: 2016-06-21T22:00:00+00:00


Un ammiratore speciale

Della mia vicenda, e soprattutto dei comunisti in Italia, questa accozzaglia di bandiere rosse e sacre comunioni contro cui mi ero già scagliata altre volte, fui chiamata a parlare dalla televisione tedesca in un talk show alla Maurizio Costanzo in onda sulla rete principale. Partii da Cortina e all’aeroporto di Francoforte mi smarrirono la valigia. Rimasi così come mi trovavo, com’ero partita: in tuta da ginnastica e una calda pelliccia. Certo era una tuta speciale, dipinta a mano e firmata da Renato: indossavo un quadro. Durante la registrazione feci amicizia con un signore serio e gentile; non avevo la più pallida idea di chi fosse, anche se mi sembrava una persona importante. Mangiammo negli studi: fu molto premuroso, mi è stato sempre accanto e volle aiutarmi a ritrovare i miei bagagli. Fece decine di telefonate fino a quando la mia valigia saltò fuori.

Trascorremmo la serata insieme chiacchierando piacevolmente per ore, anche se lui conosceva poco l’italiano e io non parlo tedesco. Facemmo l’alba insieme: mi tenne compagnia fino alle sei del mattino, ora in cui dovevo andare all’aeroporto per imbarcarmi. Tra noi c’è stata simpatia, feeling. Solo più tardi venni a sapere che era una delle persone più importanti e più influenti della Germania: Karl Otto Pöhl, il governatore della Bundesbank, un grande economista considerato uno dei padri dell’euro.

Qualche giorno più tardi andai a un galà all’Hotel Palace di Saint Moritz offerto da Enrico Coveri, che mi considerava un po’ la sua madre putativa. Era una festa di beneficenza, con una cena e un défilé dell’ultima collezione. Al nostro tavolo c’era l’Avvocato con la moglie. Durante la sfilata Marella Agnelli perse il suo anello, un brillante grande come una nocciola: le saltò via dalla mano magrissima mentre applaudiva. Rivedo ancora quel magnifico solitario librarsi nell’aria e cadere a terra come al rallentatore. Ci ritrovammo tutti a quattro zampe sotto il tavolo a cercarlo, nella confusione, nella penombra delle luci soffuse, in ginocchio su un tappeto di stelle filanti. Agnelli fu l’unico che rimase impassibile, che non si scompose. Seppi poi che l’anello miliardario era assicurato.

A recuperare il diamante, rovistando fra i coriandoli, fui io. Quando me lo ritrovai fra le mani pensai: adesso lo inghiotto. Era veramente enorme. Naturalmente non l’ho fatto, anzi, sono stata felice di restituirlo subito. In quella stessa serata, più tardi, l’Avvocato mi fece tantissime feste non certo per la storia dell’anello, di cui sembrava non importargli assolutamente nulla, ma per via di quel mio ammiratore tedesco. Lo era venuto a sapere da Mario D’Urso, suo grande amico ed emulo, al quale avevo raccontato la mia avventura di Francoforte. «Cara Marta, lei potrebbe salvare l’Italia» mi disse. Io mi misi a ridere: «Io salvare l’Italia! Sono proprio nata per essere un’eroina…». Mi divertivo a prenderlo un po’ in giro, anche se non capivo esattamente di che cosa parlasse. E lui serissimo: «Lei ha fatto colpo su Karl Otto Pöhl, l’uomo più influente d’Europa, l’uomo che potrebbe salvare le sorti del nostro Paese…». Rimasi un istante in silenzio e poi dissi: «Non sono la Contessa di Castiglione, né mi reputo così bella.



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