Sonno profondo by Banana Yoshimoto & G. Amitrano & A. G. Gerevini

autore:Banana Yoshimoto & G. Amitrano & A. G. Gerevini [Yoshimoto, Banana & Amitrano, G. & Gerevini, A. G.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788807813320
Google: 9_a1Lbv-OosC
editore: Feltrinelli
pubblicato: 1992-01-02T00:00:00+00:00

Quando mio fratello decise di tornare in Giappone, chiamò all'improvviso. Capii dal tono della sua telefonata che tra lui e Sarah le cose erano andate a finire male. Non sapevo il motivo, ma lo intuii.

"Non ho più niente da fare qui, torno a casa," disse.

"Vengo a prenderti all'aeroporto?" gli chiesi. Pensai che sarebbe stato bello marinare la scuola e andarmene a Narita.

"Se sei libera, vieni pure! Ti offrirò il pranzo," rispose.

"Non ce n'è bisogno. E poi non ho niente da fare. Piuttosto, vuoi che inviti qualcuno? Per esempio le ragazze che erano venute a salutarti quando sei partito?" e lui, dall'estremità opposta di quei rumori di fondo:

"No... chiama Marie!"

Marie.

Esitai per un istante: non riuscivo a collegare il nome che aveva detto mio fratello a quello di nostra cugina.

"Marie? Come mai, ancora?"

"Sai, mi ha scritto un sacco di lettere e poi sei mesi fa è venuta qui a trovarmi. Siamo andati fuori a cena insieme, naturalmente c'era anche Sarah. Dài, prova a invitarla! "

In quel momento capii che cominciava a piacergli. E poi aveva detto il suo nome senza tanti giri di parole.

Eh sì, sin dai tempi dell'infanzia c'era stata tra loro un'attrazione spontanea, qualcosa che prima o poi avrebbe finito col farli innamorare e che col passare degli anni e degli amori li avrebbe legati sempre di più.

Telefonai a Marie e provai a chiederle: "Vieni a Narita?" e lei: "Certo che vengo!" e aggiunse: "Sai che una volta sono passata da Boston di ritorno da N.Y.? Siamo usciti a cena io, tuo fratello e Sarah. Lei era cambiata moltissimo. Dimagrita, taciturna, non rideva mai, si comportava da adulta. Yoshihiro era simpatico come sempre e dava l'impressione che per lui fosse la stessa cosa essere in Giappone o a Boston. Anche nei confronti di Sarah. Lei invece sembrava molto stanca, e non so per quale ragione. Quella sera ebbi l'impressione che ormai tra loro sarebbe finita presto... Iniziavano a interessarmi gli sviluppi della faccenda e così dopo essere tornata a casa gli ho scritto. Però da lui non mi arrivavano che le solite risposte del tipo: 'Sarah sta bene', 'Sarah è una brava ragazza', 'Ho nostalgia del Giappone', 'Che voglia di mangiare del 'tarako''. E' veramente corretto, pensai. Nell'aria fresca della notte di Boston lui mi aveva guardata fisso negli occhi, ma di certo non avrebbe mai parlato male della sua fidanzata a me, sapendo che avevo un debole per lui. Ero ancora inebriata dal viaggio, ma dopo averci riflettuto sopra, ho capito che mi sarei sentita un po' meglio se gli avessi scritto una cartolina di scuse, e così l'ho fatto. Tuo fratello è proprio un bravo ragazzo!".

In conclusione feci tirar fuori la macchina al mio boyfriend, andammo a prendere Marie e ci dirigemmo verso l'aeroporto.

Era un bel pomeriggio d'autunno e non faceva nemmeno molto freddo. I raggi di sole entravano trasparenti nella hall attraverso le vetrate. L'aereo arrivò un po' in ritardo e dopo poco l'annuncio dell'atterraggio iniziarono a uscire i primi passeggeri.

Marie aveva raccolto i suoi lunghi capelli in una coda di cavallo.

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