Sotto i giunchi by Amy Lane

autore:Amy Lane [Lane, Amy]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Dreamspinner Press
pubblicato: 2014-11-06T00:00:00+00:00

OLTRE A ESSERE liberatorio, c’era qualcosa di quasi… mistico nel correre insieme attraverso i vicoli della città. Entrambi indossavano dei cappucci in testa e, anche se non coprivano totalmente i loro volti, insieme ai vestiti e agli stivali silenziosi li rendevano quasi invisibili.

La gente li evitava e camminava intorno a loro, certo, ma nessuno li aveva mai chiamati e nessuno li aveva mai minacciati. C’erano in giro molti delinquenti con il sangue che colava dalle braccia, a causa dei loro ultimi tatuaggi o dei loro recenti strappi, ma nessuno di loro aveva ringhiato contro Taern, per esempio, quando era balzato sul lato di un edificio per evitare il carro di un venditore, finendo poi sulla testa calva di uno Hieter. Nessuno aveva urlato contro Dorjan quando aveva portato Taern sui tetti delle casupole che occupavano il vicolo, e nessuno aveva cercato di impedire loro di scalare gli edifici più piccoli e correre sui tetti per risparmiare tempo. Dorjan prendeva ogni giorno una strada diversa attraverso i postriboli. Avrebbe dovuto essere molto strano per la gente delle strade di Thenis vederlo, ma in quel modo lui poteva riconoscere quali spacciatori fossero ancora in attività e vedeva il flusso e riflusso delle famiglie che si spostavano, che si trasferivano, che venivano forzate a prestare servizio, che scomparivano, che ricomparivano in condizioni ben peggiori; in qualche modo il popolo di Thenis aveva imparato a riconoscere che il giovane maestro e ora anche il suo amico erano semplicemente parte del flusso delle strade.

Questo lo confortava mentre lui e Taern saltavano, correvano e schivavano le strade ormai troppo piene di gente e detriti per permettere alle monorotaie di funzionare. Per quanto ne sapeva, a nessuno era venuto in mente che il Maestro del Foro troppo stupido per abusare del suo lavoro e il giovane vestito di scuro che batteva le vie della città quasi ogni giorno fossero la stessa persona. Gli piaceva che fosse così. Meno persone avessero messo insieme le cose, meno probabilità ci sarebbero state che qualcuno guardasse lui e vedesse il Nyx.

E attraversare la città era… entusiasmante. Saltare, schivare, girare, capovolgersi; ogni passo, ogni svolta era un’avventura per trovare la strada più veloce ed efficiente attraverso un paesaggio che si rifiutava di stare fermo. Anche se Dorjan non ci aveva mai pensato prima che Taern lo accompagnasse, quei momenti della mattina o del pomeriggio, quando non indossava la sua armatura ma gli era consentito correre, quelli erano i momenti in cui si sentiva più libero.

Quello non cambiava con Taern al suo fianco. Era, al contrario, intensificato: ogni momento che Taern trascorreva saltando nell’aria o correndo sul lato di un edificio era un momento in cui anche Dorjan era libero dalla gravità. Guardare il ragazzo era un piacere e correre con lui, sapere che quando Dorjan saltava un grande buco nel marciapiede, Taern gli era dietro, a trovare la sua strada sopra o attorno, era meglio che possedere le ali.

A Dorjan venne in mente che avere il ragazzo accanto a sé quando erano

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