Speak. Le parole non dette by Laurie Halse Anderson

Speak. Le parole non dette by Laurie Halse Anderson

autore:Laurie Halse Anderson [Anderson, Laurie Halse]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti Editore
pubblicato: 2011-08-03T22:00:00+00:00


DECIFRANDO IL CODICE

DonnaPeli deve avere comprato degli orecchini nuovi. Un paio di questi le penzolano sulle spalle. Un altro paio sono delle campanelle, come quelle che mi ha regalato Heather per Natale. Mi sa che le mie non le potrò più mettere. Dovrebbe esserci una legge al riguardo.

A Letteratura è il mese di Nathaniel Hawthorne. Povero Nathaniel. Sapeva che cosa ne avrebbero fatto? Stiamo leggendo La lettera scarlatta una frase per volta, facendolo a pezzi e masticandone le ossa.

È solo SIMBOLISMO, dice DonnaPeli. Ogni parola scelta da Nathaniel, ogni virgola, ogni accapo: è tutto fatto di proposito. Per avere un voto decente da lei, dobbiamo capire cosa stesse cercando di dire in realtà. Perché non poteva dire solo quello che voleva dire? Gli avrebbero messo lettere scarlatte sul petto anche a lui? N per nudo, C per crudo?

Non posso lamentarmi più di tanto.

É anche divertente. É come un codice che devi decriptare a mente e trovare la chiave dei suoi segreti. Come tutta la faccenda del senso di colpa.

Ovviamente lo sappiamo tutti che il prete si sente in colpa e Hester si sente in colpa, ma Nathaniel vuole che sappiamo che è una faccenda seria.

Se continuasse a ripetere "Si sente in colpa, si sente in colpa, si sente in colpa", sarebbe un libro noioso e nessuno lo comprerebbe. Per cui ha piazzato dei SIMBOLI, come il tempo e tutta la storia della luce e delle tenebre, per farci vedere quanto sta male Hester.

Mi chiedo se Hester abbia provato a dire di no. Mi sembra una tipa tranquilla. Andremmo d'accordo. Già ci vedo, a vivere nei boschi, lei con la sua A, io, che ne so, con una S, S per silenziosa, stupida, spaventata. S per scema. Per svergognata.

Alla prima lezione questa storia della decifrazione del codice era divertente, però man mano che si va avanti lo sta diventando sempre meno. DonnaPeli la sta ripetendo all'infinito.

DonnaPeli: «La descrizione della casa con pezzi di vetro incastonati nelle pareti: cosa vuol dire?»

Dalla classe arriva un silenzio di tomba. Una mosca rimasta dall'autunno ronza contro la finestra gelata. Lo sportello di un armadietto sbatte in corridoio. DonnaPeli si risponde da sé.

«Immaginate una parete con dei vetri incastonati. Come sarebbe? Riflettente? Scintillante? Magari lucente nei giorni di sole. Su, gente, non dovrei fare tutto da me. Vetro nella parete. Oggi si usa metterlo in cima alle mura delle prigioni.

Hawthorne ci sta mostrando che la casa è una prigione, o forse un posto pericoloso. Ci si fa male. Adesso, vi chiedo di trovare degli esempi sull'uso de) colore. Chi sa elencare qualche pagina in cui viene descritto il colore?»

La mosca fa un ronzio d'addio e crepa.

Kachel/Rachelle, la mia ex miglior amica: «Chi se ne frega del significato del colore? Lei come fa a stabilire cosa voleva dire? Cioè, ha lasciato un altro libro che si chiama Simbolismo nel mio libro? Se non l'ha fatto allora magari lei si sta inventando tutto. C'è qualcuno che è seriamente convinto che questo tizio si è seduto e ha infilato nella sua storia significati nascosti di ogni genere? E una storia e basta».



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