Stevens Amanda - 2012 - The kingdom by Stevens Amanda

Stevens Amanda - 2012 - The kingdom by Stevens Amanda

autore:Stevens Amanda [Stevens Amanda]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, General, Horror
ISBN: 9788858907597
Google: tLcrAgAAQBAJ
editore: Harlequin Mondadori spa
pubblicato: 2013-01-19T23:00:00+00:00


21

Era mezzogiorno quando imboccammo la strada del ritorno. Il sole era allo zenit, ma nuvole scure veleggiavano sopra le montagne, e sentii il brontolio dei tuoni fra le colline. Il temporale era ancora lontano, tuttavia, e non sapevo nemmeno se fosse diretto verso di noi. Ciononostante, percepii una sorta di formicolio sulla nuca e alla punta delle dita e quando la brezza cadde, l’aria mi parve carica di prodigi.

Il sentiero che aggirava la rupe era stretto e ci costringeva a procedere in fila indiana, con Thane in testa, seguito da me e quindi da Angus. Non ero dell’umore adatto per chiacchierare; continuavo a pensare a quello che era accaduto fra Thane e me. E non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che qualcuno – forse Ivy – stesse seguendo i nostri passi, al punto che ogni tanto mi scoprivo a voltarmi per guardare alle nostre spalle.

Thane mi aveva distanziata e quando fummo vicini alla foresta, si fermò ad aspettarmi. In quel punto il sentiero si allargava, permettendoci di camminare affiancati, le spalle che si sfioravano.

Ero stranamente grata di quella vicinanza, anche se normalmente ero incline a evitare i contatti fisici.

Thane stava sollevando un ramo di pino perché potessi passarci sotto quando mormorò: «Ho una cosa da dirti».

Lo guardai. «Sì?»

Esitò, come se non sapesse quali parole usare. «Ieri ti ho detto che avevo cercato informazioni su di te nel tuo sito, ma non è del tutto vero. L’ho fatto, ma sapevo già della tua esistenza. Ne ero al corrente quel giorno sul traghetto.»

«In che modo?» Non riuscii a evitare che la mia voce suonasse tagliente.

«Mi sono ricordato di aver visto la tua foto sui giornali la primavera scorsa, dopo quella storia al cimitero di Oak Grove.»

«Perché non me lo hai detto?»

«Non ne ero sicuro al cento per cento. Ecco perché ho cercato in Internet fino a che mi sono imbattuto nella foto. Tu eri in piedi fuori dei cancelli del cimitero, in compagnia di un uomo. Un poliziotto. Ti teneva un braccio intorno alle spalle e nessuno dei due guardava verso l’obiettivo, ma ho avuto la sensazione che il fotografo avesse catturato un momento di intimità.» Si interruppe. «Non sono affari miei, naturalmente, quindi se vuoi mandami pure al diavolo, ma... hai capito quello che ti sto chiedendo, vero? E perché te lo chiedo?» Mi stava guardando e mi sembrò stranamente teso. «Non è solo per quello che è successo alle cascate.»

Sentii un tuffo al cuore. «Lo so.»

«Ebbene?»

Tirai un respiro profondo prima di rispondere. «Si chiama John Devlin. Era il detective incaricato del caso. Io ho agito per qualche tempo da consulente.»

«C’è dell’altro?»

«Sì.»

«Quanto altro?»

«Non ha importanza. Non stiamo più insieme.»

«Perché no?»

Non potevo parlargli degli spettri di Devlin. Se anche mi avesse creduto, non era una realtà che potessi condividere. Neppure Devlin sapeva di loro, e parlarne a Thane mi sarebbe sembrato un tradimento. «È complicato» dissi invece. «Ha perso la moglie e la figlia. Non era ancora pronto a passare oltre.»

«E tu? Sei pronta a passare oltre?»

«Non lo so» confessai. «Non l’ho dimenticato, se è questo che vuoi sapere.



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