Storia e storie di magia in Sardegna by Pierluigi Serra

Storia e storie di magia in Sardegna by Pierluigi Serra

autore:Pierluigi Serra [Serra, Pierluigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2019-11-24T23:00:00+00:00


Cagliari, panorama del quartiere Castello con i sottostanti bastioni in una xilografia del 1895.

Alle 9 in punto iniziò la sua avventura. Dalla cartella in pelle, preparata meticolosamente la sera prima, estrasse un grande quaderno dalla copertina nera, sul cui frontespizio spiccava una targhetta bordata di blu. In una grafia ordinata e chiara era scritto, in blu notte, il nome della proprietaria: Giulia Radaeli. Due svolazzi arricchivano il suo nome, piccola concessione di frivolezza e grazia per quell’insieme rilegato di fogli leggeri, quadrettati d’un rosso tenue. Seduta davanti al disordine e al caos di fogli e appunti, prese da un astuccio in pelle una penna. Non una penna generica, la sua Penna. L’Aurora Duplex le era stata regalata dal padre per la sua laurea e da quel momento era divenuta inseparabile compagna di viaggi, confidente di emozioni e testimone di idee. Amava il colore della celluloide, materiale con il quale era stato realizzato quello strumento innovativo: le screziature del Lapislazzulo s’intonavano perfettamente con il suo gusto estetico, così come amava guardare le linee morbide che caratterizzavano il fusto della penna. Tra le sue mani, così armoniche e snelle, il cilindro scrittorio diveniva un tutt’uno con la sua mente e il suo cuore, e dispensava i profumi che la inebriavano ogni qualvolta ne svitava – con lentezza calcolata – il cappuccio. Allora l’aroma dell’inchiostro, caricato con la minuscola levetta presente sul fusto, esaltava la sua voglia calligrafica, quel suo tratto tondeggiante e chiaro. Con vezzo amava pensare che i progettisti e gli artigiani avessero immaginato i suoi gusti, realizzando un oggetto d’arte capace di trasformare in armonia di tratto i suoi pensieri. Un osservatore attento avrebbe notato, in quella figura snella e curata, così meticolosa nell’abbinare ogni colore nel suo vestiario, la passione per la scrittura: piccole chiazze di inchiostro tra le dita erano il segno del suo lavoro e del vivere giornaliero. Lei ne andava fiera, paragonando quelle macchie a fiori sbocciati in un campo innevato.

A un primo sguardo sommario le parve che l’ordine nel quale erano disposti i volumi seguisse un criterio molto antico, forse lo stesso in uso nel medioevo: i tomi erano disposti per argomenti generali e in un presunto ordine di arrivo. Era una sistemazione ben lontana da quella che era stata proposta subito dopo la Rivoluzione Francese quando, con l’aumento delle conoscenze e la necessità di renderle fruibili a un numero sempre più vasto di persone, venne adottato un principio generale sul quale si basava la nuova sistematizzazione libraria. Il riordino di quella mole di volumi l’avrebbe impegnata per qualche mese, tra censimento e schedatura di ogni pubblicazione, corredando il tutto con una valutazione economica delle opere. Dal suo canto provava un’amarezza profonda nel pensare che quel patrimonio di conoscenza sarebbe magari andato disperso, forse frazionato tra una serie di compratori. In quel mondo lei si sarebbe immersa e, con una buona disponibilità economica, avrebbe preso possesso di tutto quell’insieme di fogli. Libri, volumi, intere raccolte rilegate sembravano far a gara per essere toccate e spostate, spolverate e sfogliate.



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